Gli interferenti endocrini sono sostanze create dall’uomo che interagiscono con il sistema ormonale umano. Sono sostanze vicine a tutti: pesticidi, il Bisfenolo A contenuto nelle plastiche, gli OGM, i metalli pesanti e gli ormoni femminili rilasciati nelle acque perché usati dalle donne in menopausa o per la contraccezione.
Sappiamo che gli interferenti endocrini causano diverse conseguenze sulla salute umana: malformazioni genitali sui feti, peso basso alla nascita o pubertà precoce con la comparsa del seno nelle bambine anche a 4 o 5 anni. Hanno anche effetti dannosi sul sistema nervoso per cui possono causare iperattività nei bambini e numerosi studi hanno anche dimostrato una correlazione con l’obesità. Queste sostanze possono avere effetti anche sugli adulti e trasmessi alle generazioni successive.
A fronte di questo quadro complesso e drammatico non ci sono ancora interventi da parte dell’Europa per vietare definitivamente queste sostanze.
In Europa si sta portando avanti la raccolta della lista delle sostanze chimiche attraverso il REACH che sarà concluso nel 2018. Molto si può fare in attesa di quella data come vietare i pesticidi che sappiamo già oggi essere molto pericolosi o evitare di introdurre OGM e limitarne il consumo attraverso la richiesta di una corretta etichettatura. Infatti, in Europa non si indiano OGM in etichetta se questi rappresentano lo 0,09 per cento.
D’altronde anche Greenpeace con la sua campagna Detoxic ci ricorda che gli interferenti endocrini come i PFC sono presenti nell’abbigliamento anche sportivo e che rilasciano le loro molecole nell’ambiente inquinando anche gli ecosistemi più remoti della Terra.
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