Pozzi contaminati
serve un altro milione

Spesa autorizzata dai sindaci ma manca la copertura finanziaria Gentilin: «Busseremo al ministero e incontreremo anche l’azienda»

La sede di Acque del Chiampo, che dovrà prevedere nuovi interventi

La sede di Acque del Chiampo, che dovrà prevedere nuovi interventi

Ad Acque del Chiampo serve quasi un altro milione per gli interventi legati alla presenza dei perfluori alchilici. La somma servirà per estendere le reti dell’acquedotto fra Lonigo e Brendola, dove i pozzi privati hanno registrato le maggiori concentrazioni di Pfas.

Il Consiglio di bacino, riunitosi ad Arzignano, ha autorizzato la società ad inserire la somma di 900 mila euro nel bilancio di previsione 2015, con la revisione di giugno. Ma manca la copertura finanziaria e il rischio è che gli investimenti ricadano sulle tariffe e quindi sui cittadini. «Faremo di tutto perché non accada – annuncia il presidente del Consiglio di bacino Giorgio Gentilin, sindaco di Arzignano – ma il rischio è reale. I sindaci e gli enti gestori, Acque del Chiampo, Medio Chiampo e Arica, sono compatti nella necessità di continuare nella strada dell’abbattimento dei perfluori».
Acque del Chiampo ha già investito 1 milione 133 mila euro, senza alcun contributo da ministero e Regione, e ricevendo 400mila euro di avanzo di bilancio dal Consiglio di bacino. Ora bisogna trovare nuove risorse