Importante sul GdV del 30 -12-2015  : Pfas,servono giovani da analizzare
L’Ulss fatica a raggiungere il numero di persone
da sottoporre ai controlli previsti perl ’inquinamento
da sostanze perfluoroalchiliche rilevate nell’acqua

Cercansi giovani, soprattutto tra i 20 e i 29 anni, nei comuni
di Brendola, Lonigo,Montecchio
Maggiore e Sarego.
Per completare i campionamenti
dell’Ulss 5, con esame
del sangue, previsti nell’ambito
dei biomonitoraggi definiti
dalla Regione Veneto in accordo
con l’Istituto Superiore
della Sanità nelle zone colpite
dal fenomeno dell’inquinamentodasostanze
perfluoro
alchiliche due anni fa.
L’indagine prevedeva di sottoporre
al prelievo di sangue
144 cittadini, metà maschi e
metà femmine residenti nei
4comuni da almeno dieci anni,
di tre fasce d’età: 20-29
anni, 30-39 e 40-49. Ma i
campionamenti inviati finora
all’Istituto Superiore della
Sanità dall’unità socio-sanitaria
arzignanese sono stati
113.Equindi ora vanno completati
con la trentina mancante.
Si ripartiràe l’11 gennaio.
«Cisiamo fermati soddisfatti
del lavoro pensando fossero
sufficienti – spiega il direttore
dello Spisal Ulss 5 Adolfo
Fiorio – anche perché nella
fascia d’età più giovane
non è stato facile trovare persone
disponibili a sottoporsi
al prelievo. E il vincolo di essere
residenti sul territorio
da almeno 10 anni limita di
molto le possibilità. Tra i giovani
alcuni sono studenti universitari,
e quindi spesso fuori
comune; altri sono più timorosiad
accettare perimpegni
lavorativi, magari hanno
trovato un impiego da poco e
preferiscono non chiedere
qualche ora per sottoporsi
all’indagine, che prevede prelievo
e compilazione di un
questionario sulle abitudini
alimentari. L’Ulss 5 comunque
rilascia una certificazione
per il posto di lavoro, per
giustificare l’assenza. E’ importante
che la popolazione
sia sensibili e collabori. Noi
siamo disponibili a dare ogni
informazione utile».
La macchina organizzativa
quindi riparte. Con il terzo
elenco di nominativi, forniti
dalla Regione, da contattare
telefonicamente per raccogliere
le adesioni.Ecompletare
quindi la prima fase di indagine
sulla popolazione. A
gennaio partirà anche la seconda.
Che prevede di sottoporre
al prelievo altre 100
persone di Brendola, Lonigo,
Montecchio e Sarego, tra
quelle che hanno utilizzato
acqua da pozzi privati con valori
anomali di perfluoro alchilici.
«Il numero di persone
coinvolte in questo caso è
più alto rispetto alle indicazioni
iniziali – continua il
dott. Fiorio –maquesta è stata
la zona più interessata dal
fenomeno.Laricerca originaria,
secondo l’Istituto Superiore
di Sanità, doveva essere
tra le aziende agricole. Invece
è stato allargato alle persone
che hanno utilizzato acqua
da pozzi privati risultati
fuori norma per i valori riscontrati.
Forse in questo caso
avremo maggiore disponibilità
dai cittadini, interessati
a sapere se hanno effettivamente
assorbito queste sostanze.
Contiamo di chiudere
a breve il monitoraggio».