Verona, sostanze Pfas nella Bassa, le analisi delle acque nei pozzi saranno a carico dei privati
Verona, sostanze Pfas nella Bassa, le analisi delle acque nei pozzi saranno a carico dei privati
Acque Veronesi ha confermato che le analisi relative all’eventuale presenza di elementi inquinanti potranno essere svolte anche nel proprio laboratorio e che il costo sarà calmierato ad 80 euro (più Iva) per ogni campione analizzato, con oneri a carico del titolare dell’impianto (i privati). Le modalità ed i termini di pagamento per i cittadini saranno indicati nella fattura emessa a seguito dell’attività svolta. L’azienda fornirà inoltre gratuitamente ai Comuni, su richiesta, il materiale necessario per il prelievo di campioni, offrendo così un servizio che non rientra tra i suoi compiti istituzionali. I cittadini interessati a tali attività dovranno rivolgersi alle amministrazioni competenti, che avranno il compito di coordinare tutte le attività di prelievo dei campioni e concordare con il laboratorio analisi le regole di consegna degli stessi.
La recente Deliberazione della Giunta Regionale disciplina infatti alcune attività essenziali per la tutela sanitaria della popolazione esposta a sostanze perfluoroalchiliche nelle acque sotterranee. Queste azioni prevedono la ricognizione dei pozzi privati presenti nell’ambito territoriale di riferimento, tenendo conto delle mappature della distribuzione dell’inquinamento messe a punto dall’Arpav; l’individuazione dell’utilizzo di quelli ad impiego potabile e l’indicazione, in presenza di concentrazioni elevate, di allacciarsi alla rete acquedottistica dove possibile o, all’utilizzo di sistemi di abbattimento, dove non è possibile l’allacciamento. Sempre in base a quanto previsto dalla delibera, il titolare del pozzo privato è tenuto ad effettuare e produrre le analisi delle acque prelevate (indipendentemente dagli altri adempimenti necessari, comunque previsti da norme statali e regionali). L’azienda ha ricordato ai presenti che tali procedure si riferiscono esclusivamente alla questione Pfass, dato che per legge non è abilitata a emettere giudizi di idoneità dell’acqua destinata al consumo umano, giudizio che è di esclusiva competenza delle aziende Ulss. “L’incontro rientra in una serie di appuntamenti che Acque Veronesi sta portando avanti in coordinamento con le aziende sanitarie e i comuni interessati dal problema – ha commentato il presidente Massimo Mariotti –. Diverse amministrazioni della provincia scaligera e alcune del Vicentino e del Padovano (circa una decina, compresa la città di Vicenza) hanno già iniziato ad inviare i campioni per le analisi al nostro laboratorio che, è bene ricordarlo, è l’unico in Veneto e tra i pochi in Italia ad essere accreditato per la ricerca delle sostanze perfluorurate”.