Quotidiano | Categorie: Politica, AmbientePfas, in arrivo 80 milioni dal Governo. La soddisfazione di Jacopo Berti del M5S e di Laura Puppato del Pd

Di Emma Reda | Mercoledi 31 Agosto alle 16:54 | 1 commenti

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E’ arrivato l’annuncio dello stanziamento di 80 milioni di euro da parte del Governo alla Regione Veneto per intervenire sull’emergenza Pfas. Le risorse potranno essere investite sia per gli interventi strutturali, come lavori agli acquedotti, sia per la risoluzione dei problemi ambientali. Il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha annunciato interventi strategici per l’adeguamento e il potenziamento degli acquedotti e per il superamento delle criticità ambientali legate alla contaminazione da Pfas nel distretto delle Alpi Orientali. Sull’annuncio intervengono con un commento Jacopo Berti capogruppo del M5S in Regione e Laura Puppato, capogruppo PD in Commissione in Senato.

“Quello dei Pfas – spiega Berti – è un problema di cui non si parlava prima del nostro arrivo. Qualcuno aveva provato a sollevarlo, ma veniva schiacciato dai poteri forti che difendono gli interessi delle aziende anziché quelli dei cittadini. Il M5S ha saputo evidenziare il problema e portare le prove del danno che queste sostanze tossiche nell’acqua provocano alla nostra salute la Regione negava, faceva muro, ci dava degli allarmisti. Allora ci siamo rivolti ai cittadini, per fare pressione, e alle istituzioni centrali. All’istituto superiore di sanità e ai ministri”.
“Non siamo allarmisti ma semplicemente realisti. E la Giunta irresponsabile – ammette Berti – Questo è il lavoro straordinario che può fare un’opposizione: scoprire, informare, fare pressione per ottenere qualcosa nell’interesse comune. Ora il Movimento 5 Stelle vigilerà sull’effettivo stanziamento e utilizzo dei fondi.
“Speriamo che questo non resti un annuncio, fatto magari in vista della votazione alla Camera della relazione della commissione Ecomafie proprio sulla regione Veneto, che dedica gran spazio alla questione PFAS e discarica di Pescantina – rivela il consigliere – per questo continuiamo a fare pressione affinché entro fine anno i soldi siano reali. Se questi soldi arriveranno, inoltre dovremo vigilare sul loro utilizzo”.
“Resta però un grande punto interrogativo sul coinvolgimento della Miteni. Ma che fine ha fatto il principio di chi inquina paga? Perché i danni causati dalla Miteni spa devono essere pagati con soldi pubblici e non da chi il danno lo ha causato? – chiede l’esponente del Movimento – Abbiamo già chiesto che sia la Miteni a pagare le spese e cogliamo questa notizia per ribadirlo. L’emergenza va risolta in fretta, quindi vogliamo che i soldi statali arrivino. Ma la nostra idea di giustizia è che l’azienda che ha causato il danno rimborsi lo Stato e paghi la differenza necessaria a completare le opere di messa in sicurezza dell’area”.

“Gli 80 milioni messi – dice Laura Puppato – a disposizione per sanare il territorio contaminato da Pfas sono un risultato eccezionale ottenuto grazie al lavoro della Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti e alla forte volontà del Governo di intervenire tempestivamente sui temi che riguardano la sicurezza sanitaria e la qualità ambientale”.
“Fin da quando sono emerse le prime notizie ho chiesto e ottenuto dalla commissione di attivarsi immediatamente sul tema ed è subito stato chiaro come il problema si potesse risolvere prima, qualora la Regione avesse verificato lo stato delle acque conseguente alle lavorazioni della zona vicentina, si è invece dovuto attendere lo studio del CNR richiesto dal ministero per rilevare la gravità  dell’inquinamento subito dalla zona – ha detto ancora Puppato – è chiaro che lo Stato ha bisogno di un interlocutore affidabile sul territorio che ammetta propri deficit e riconosca la quantità e celerità di intervento governativo senza utilizzo delle istituzioni a fine politico, come già successo sui fondi dati al Veneto per gli eventi meteorologici avversi tra il 2013 e il 2015”.
“Come noto non basta richiedere i fondi per avere titolo ad ottenerli, serve un lavoro continuo e coordinato, come dimostra anche il caso di Ca’Felissine, ancora al palo, nonostante le richieste trentennali. Solo ora si sblocca anche quella situazione. Credo che da parte di tutti serva maggiore cooperazione tra i livelli e non solo la ricerca di uno scontro continuo e inutile” ha concluso.
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