Come abbiamo
anticipato nei giorni scorsi il Movimento 5 Stelle ha depositato alla Procura della Repubblica di Vicenza un esposto sull’inquinamento dell’acqua da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas). Presenti mercoledì 18 marzo davanti al tribunale di Vicenza per spiegare la situazione il candidato presidente Veneto
Jacopo Berti, il consigliere comunale di Vicenza Daniele Ferrarin (tornato sulla scena politica dopo una permanenza di due mesi fuori città e per alcuni problemi famigliari) e la consigliera comunale di Montecchio Maggiore Sonia Perenzoni.
Nel mirino del fascicolo consegnato all’autorità giudiziaria ci sono “le responsabilità, penali e morali, di chi ha prodotto queste sostanze inquinanti e di chi non ha controllato la situazione per anni” avevano fatto sapere dal M5s Veneto.
“È un norme problema, ci stanno uccidendo a norma di legge – spiega Berti nella sua tappa a Vicenza – vogliamo dare risposte a chi ha subito danni fisici tra cui tumori, a causa di inquinamento industriale prodotto dalle aziende che hanno versato nella falda e nei pozzi rifiuti tossici, come certificato dalle analisi degli esperti che ringraziamo per la consulenza come il dottor Vincenzo Cordiano”.
“Ora si apre un nuovo scenario – conclude il candidato M5s – per capire qual è la situazione, incrociando e mettendo insieme i dati delle diverse analisi. Il procuratore si è dimostrato molto colpito e interessato al problema”.
Al termine della conferenza, liberato dalla selva di giornalisti alcuni dei quali nell’attesa iniziale chiedevano informazioni sul nome del candidato M5s, Berti ha ringraziato VicenzaPiù per lo spazio che con diversi articoli gli ha concesso nelle settimane scorse, come per gli altri candidati alle elezioni regionali. Berti però ha fatto notare come ha dovuto telefonare direttamente al direttore de Il Giornale di Vicenza per avere un minimo di visibilità sul principale quotidiano berico ricordandogli come “un quinto dei suoi lettori in passato ha votato i 5 Stelle, e finora non è stato informato a dovere”.
Al termine dello sfogo sul GdV di Berti, si è avvicinato a noi un signore distinto, che non avevamo mai visto prima alle conferenze stampa, chiedendoci se lavorassimo per il GdV…
Movimento 5 Stelle Montecchio Maggiore – Il consigliere comunale Sonia Perenzoni si è recata assieme al candidato presidente della Regione Veneto Jacopo Berti mercoledì 18 Marzo presso il Procuratore della Repubblica di Vicenza per depositare un esposto affinché chi ha inquinato l’acqua con i PFAS e chi non ha controllato paghi i danni.
Come ricordato in Commissione Ambiente a Montecchio, l’ARPAV ha evidenziato una contaminazione che, partendo dalla “Miteni” di Trissino, ha percorso 18 km ad est verso Vicenza e 35 verso sud, passando per Lonigo, Cologna arrivando fino ad Este, anche se pare sia arrivata fino all’Adriatico: alcuni PFAS sono stati trovati nella foce del Brenta.
Un danno che però non è iniziato nel 2013 quando per la prima volta il nostro acquedotto si dota di filtri ai carboni attivi.
A settembre di quell’anno se ne parlò poco, e noi che a Gennaio 2014 affrontammo l’argomento con una conferenza aperta la pubblico, venimmo
etichettati come “ Terroristi”.
Ma da allora il M5S non ha mai smesso di occuparsi del caso “PFAS” e, dopo un anno, una volta entrati in Consiglio Comunale, con la raccolta di dati e analisi nel nostro territorio, arriviamo all’esposto che chiede un po’ di giustizia nei confronti di cittadini prima danneggiati e ora beffati dovendo pagare i costi dei filtri ai carboni attivi in bolletta.
E’ già grave dal nostro punto di vista sapere che nessuno se n’è mai occupato prima. Eppure nel ’77 la fabbrica venne processata per un “incidente”che causò la chiusura di alcuni pozzi fino a Creazzo. Possibile che di Amministrazione in Amministrazione nessuno, proprio nessuno, abbia ritenuto opportuno andare a fondo della questione? Occuparsi di questo inquinamento 10 anni fa sarebbe stato sicuramente più efficace che farlo oggi.
E poi, possibile che nessun altro senta il dovere di alzare la testa e chiedere i danni a chi probabilmente ha prodotto a costi inferiori rispetto alla concorrente DuPont?Quest’ultima pagò molto caro in America il danno fatto alla popolazione e all’ambiente.
Venerdì 27 Marzo alle 21:00 presso la Sala Civica “Corte delle filande” si terrà una conferenza per spiegare ai cittadini di Montecchio cos’è la TAV e come impatterà il nostro territorio.
Tra gli ospiti il professor Venosi, ex componente della Commissione del Ministero dei Trasporti che da anni studia l’Alta Velocità, e la dottoressa Vanzetto, esperta di diritto ambientale.
Il tratto di Alta Velocità, che passerà a Montecchio, nasce con il Governo Berlusconi, con la Legge Obiettivo del 2001, fortemente voluto da PD e Lega, si inserisce nel famoso corridoio nr.5 Lyon- Kiev, non più strategico per l’Europa.
Alta Velocità poi, si fa per dire, perché da noi i treni passeranno a non più di 160 km/h e non fermeranno a Vicenza.
Costo dell’opera solo per il tratto Verona-Padova: 6 miliardi di € per dover fare binari nuovi, comprare treni appositi, con un ulteriore ingente consumo del suolo.
Con oltre il 50% della popolazione veneta che si sposta ogni giorno per andare a lavorare e studiare, cioè oltre due milioni e mezzo di pendolari, non si capisce perché ci si ostini a voler spendere così tanti soldi, quando con molto meno si potrebbe potenziare il servizio esistente.
Questa è solo una delle argomentazioni che avanziamo nei confronti di una delle opere più discusse del nostro Paese.
Dal nostro punto di vista sarebbe più corretto che la nostra Amministrazione o la presidenza della Commissione Ambiente, prendesse quest’iniziativa di informazione ai cittadini.
Tuttavia sappiamo che sarà assai improbabile, viste le posizioni politiche che ambe le parti rappresentano, meglio far finta di niente tanto quando l’opera sarà fatta nessuno ricorderà chi, come e dove è stato deciso, le giustificazioni si sprecheranno e le responsabilità rimbalzeranno.
Noi però vogliamo avere ragione adesso, non tra 10 o 20 anni… quando sarà troppo tardi!