E’ nato un consorzio che riunisce imprese e associazioni del distretto della pelle per fare delle regole sugli scarti delle concerie e che il presidente è l’economista Paolo Giurisatti. Negli articoli di questi giorni si legge che secondo Rino Mastrotto però ci vuole un impianto termico e la politica lo blocca sempre. Serafin ha quindi colto l´occasione per rilanciare il tema della gestione degli scarti dell´attività conciaria del distretto: «A febbraio partirà un´indagine di mercato, in Italia ed Europa dice, per quanto riguarda il conferimento e lo smaltimento dei fanghi. In sostanza, se sarà individuato un soggetto che si impegnerà a smaltire adeguatamente i fanghi di Arzignano, non esiterà ad affidargli tale compito. Allo stesso tempo, però, vorrebbe rallentare il conferimento nella discarica 9, di via Ottava Strada, che avrà vita fino a settembre 2019. In tal modo, si potrebbero accogliere i fanghi in caso di eventuali emergenze di vario tipo». . Qui riportati tutti gli articoli apparsi sul tema negli ultimi giorni :

IL GIORNALE DI VICENZA giovedì 29 gennaio 2015 – PROVINCIA – Pagina 35
ARZIGNANO/1.È nato un consorzio che riunisce imprese e associazioni del distretto della pelle
Nuove regole per gestire gli scarti delle concerie
Luisa Nicoli
Il neo presidente è l´economista Paolo Gurisatti: «Partiremo dalle aziende per cambiare il sistema attraverso ricerca e tecnologia»
Paolo Gurisatti, economista industriale e ricercatore di Cà Foscari

Riunisce imprese e associazioni tecniche e di categoria il nuovo Distretto Conciario Vicentino, che si è costituito in questi giorni nella Valchiampo, con sede temporanea al l´Associazione artigiani di Arzignano, con l´obiettivo di avere una voce unica per la filiera della concia, per ripensare insieme ai processi localizzati e soprattutto affrontare una serie di tematiche, in primis legate ai temi ambientali, per un assetto più sostenibile e competitivo.
Alla presidenza del distretto è stato nominato Paolo Gurisatti, 60 anni, vicentino, economista industriale e ricercatore dell´università Cà Foscari di Venezia: a fine febbraio è in programma la prima assemblea dei soci, che dovrà nominare, insieme alle associazioni di categoria, i componenti del direttivo.
Intanto però obiettivi e strada da percorrere sono già delineati. Con il nuovo statuto del Distretto che consente la partecipazione anche delle associazioni di categoria e non solo alle imprese.
Attualmente sono una cinquantina le aziende conciarie socie ma il numero, assicura il presidente, è destinato a crescere già dalle prossime settimane. E se le associazioni di categoria e tecniche avranno i propri rappresentanti nel comitato direttivo, Comuni, Acque del Chiampo , e comunque società della depurazione, con l´istituto conciario Galilei saranno tra i primi interlocutori del distretto. «Uno dei primi obiettivi è di cambiare l´immagine della Valchiampo oggi vista come un territorio discarica – spiega il presidente Paolo Gurisatti – e togliere quell´identità negativa che porta ad avere l´impressione esterna che qui non si è fatto abbastanza. Invece, ci sono passione per il territorio e attenzione all´ambiente. E nella ricerca sono già stati fatti grandi passi avanti. L´idea, quindi, è di modificare il sistema nel suo complesso e far funzionare la filiera dialogando con gli enti del territorio e cambiando innanzitutto il modo in cui si gestiscono gli scarti del processo produttivo».
«Il primo passo sarà di passare ad un regime di raccolta differenziata spinta, con un sistema che consenta alle imprese di essere competitive sul mercato e offrire un prodotto sostenibile dal punto di vista ambientale. Una sorta di porta a porta per tutta la filiera. Obiettivo a lungo termine, che non si potrà raggiungere dall´oggi al domani, anche perché richiede una innovazione tecnologica enorme sia da parte delle imprese che di Acque del Chiampo , società di depurazione tra le più avanzate del mondo, ma non basta». Per questo serve un´unione di intenti».
Un nuovo sistema di gestione degli scarti della concia che comunque non esclude la necessità di realizzare il gassificatore. «La soluzione viene da una serie di iniziative e non da una proposta unica, ovvero il termovalorizzatore, che potrebbe invece essere solo uno degli elementi del nuovo sistema. Certo ci sarà sempre un residuo di fanghi a valle del processo produttivo, intanto però riduciamo la quantità di fanghi che arriva al depuratore e studiamo soluzioni tecnologiche che siano interne alle aziende, al depuratore e comunque in tutta la filiera. Stiamo avviando un percorso complicato, ma l´aggregazione ci consentirà di trovare una soluzione definitiva».
Il tema di smaltimento degli scarti e di gestione dei flussi idrici non è l´unico tra i punti chiave. «Fondamentali anche l´investimento sulla ricerca, che deve crescere ancora – continua Gurisatti – e il tema scuola e ruolo del Galilei: potrebbe diventare un anello della catena virtuosa, a cui già partecipa, come sede di un istituto tecnico superiore, ovvero un biennio di formazione post diploma da gestire in collaborazione tra i docenti dello stesso istituto e i tecnici delle imprese. Se n´è già parlato anche con l´assessore regionale Elena Donazzan. E poi la questione delle normative tecniche. Noi spesso subiamo decisioni che vengono prese a livello comunitario, da altri Paesi: ora contiamo come filiera di contare di più».

Il Giornale di Vicenza Clic – mercoledì 28 gennaio 2015 – PROVINCIA – Pagina 37
«Non è una soluzione
Ci vuole un impianto»
«Il problema fanghi va affrontato. Ma non c´è la volontà politica di risolverlo». Il presidente dell´Unic, Unione nazionale industria conciaria, Rino Mastrotto non usa mezzi termini quando si tratta della questione impianto di smaltimento fanghi, che considera necessario e non più rinviabile. «Le discariche non sono una soluzione, anzi sono un peggioramento ambientale – continua -. Non riesco a capire come per una zona industriale come quella di Arzignano non si sia ancora presa una decisione valida. Un impianto di smaltimento fanghi significherebbe miglioramento dell´ambiente e una sicurezza per il futuro. Invece si continua a tergiversare, perché il problema scotta, e non si arriva mai ad una soluzione.
Secondo Rino Mastrotto manca la volontà politica. «Ogni sei mesi c´è un´elezione, così si tergiversa, la questione non si affronta e viene rinviata – sostiene -. Invece bisognerebbe parlare chiaro a! lla popolazione e dare risposte concrete. E non solo per bruciare i fanghi. Perchè ci tengo a precisare che io non chiedo niente che non sia migliorativo per l´ambiente».
Di gassificatore o comunque impianto di smaltimento fanghi per il presidente dell´Unic si parla ormai da troppo tempo, tra le tante ipotesi valutate e poi bocciate. E il timore è che non arrivi mai una soluzione. «Che ci presentino delle proposte, che valutino le possibilità più opportune a garanzia del futuro e del miglioramento ambientale, ma il problema va risolto. La tecnologia oggi ci permette di farlo, anche per il futuro delle aziende. Il gassificatore ha avuto un iter che dura da almeno 10 anni. Ora la palla l´ha presa in mano Acque del Chiampo : spero non non ne passino altri 10. Non è il momento di rinviare ancora». L.N.

Il Giornale di Vicenza Clic – mercoledì 28 gennaio 2015 – PROVINCIA – Pagina 37
ARZIGNANO/1. Fino al 2018 gli scarti della concia andranno a Sogliano, nel frattempo si avvierà un´indagine per individuare nuove strategie
Fanghi, una discarica di emergenza
Acque Chiampo vuol rallentare il conferimento al sito di via 8° Strada
Una discarica libera per eventuali emergenze o problematiche legate allo smaltimento dei fanghi da concia. È la proposta lanciata dall´amministratore unico di Acque del Chiampo Alberto Serafin, intervenuto nel corso dell´ultimo Consiglio comunale di Arzignano. La questione dei fanghi della concia è tornata a far discutere in seguito ad un´interrogazione presentata dai capigruppo di minoranza Pietro Magnabosco, Lorella Peretti ed Elena Cisco e firmata anche dai consiglieri Nicolò Panarotto e Antonio Roana.
Nel documento i gruppi di opposizione specificano di essere venuti a conoscenza della possibilità di criticità per il conferimento dei fanghi industriali alla discarica di Sogliano al Rubicone, in provincia di Forlì-Cesena. Difficoltà che potrebbero essere riconducibili, secondo l´interrogazione, all´impegno derivante da un contratto stipulato dall´azienda romagnola per l´assorbimento dei r! ifiuti urbani di Roma.
I rappresentanti della minoranza hanno così chiesto al sindaco Giorgio Gentilin quali siano le probabilità che tali problemi possano verificarsi, gli eventuali piani per superarle, e le possibili soluzioni.
È toccato ad Alberto Serafin rispondere all´interrogazione. «L´impianto di Sogliano accoglie circa il 60% dei fanghi di Arzignano – ha spiegato l´amministratore unico -. Con la ditta che si occupa della gestione abbiamo un contratto fino a marzo 2018 e non è previsto, da parte loro, alcuno stop ai conferimenti. Non c´è motivo neanche da parte nostra di interrompere tale rapporto. I fanghi di Arzignano rappresentano circa il 6% dei rifiuti totali trattati nella struttura. Si tratta di un impianto virtuoso, ben controllato».
Serafin ha quindi colto l´occasione per rilanciare il tema della gestione degli scarti dell´attività conciaria del distretto: «A febbraio partirà un´indagine d! i mercato, in Italia ed Europa, per quanto riguarda il conferi! mento e lo smaltimento dei fanghi. In sostanza, se sarà individuato un soggetto che si impegnerà a smaltire adeguatamente i fanghi di Arzignano, non esiterò ad affidargli tale compito. Allo stesso tempo, però, vorrei rallentare il conferimento nella discarica 9, di via Ottava Strada, che avrà vita fino a settembre 2019. In tal modo, si potrebbero accogliere i fanghi in caso di eventuali emergenze di vario tipo».
Un´altra novità è quella legata alla redazione di un piano industriale per Acque del Chiampo. «Sarà il primo: un documento che spero potrà essere pronto per maggio – ha proseguito Serafin – Parlerà dei possibili scenari per la soluzione del problema dei fanghi, considerando spese, tempi e fattibilità. È fondamentale avere una valutazione della sostenibilità economica dei progetti futuri. E questo non andrà a discapito della salvaguardia dell´ambiente».

Il Giornale di Vicenza Clic martedì 20 gennaio 2015 – CRONACA – Pagina 14
IL CONSIGLIO. Ieri la riunione a palazzo Nievo dell´Ente post-riforma
Provincia, sos bilancio
«Ci servono certezze»
Nominati i componenti in Commissione Statuto e i delegati dell´Unione delle Province d´Italia
«Il bilancio di previsione 2015 è la conditio sine qua, ci dobbiamo arrivare molto presto per dare certezza all´Ente in assenza di quelle garanzie che ci aspettavamo dal Governo». Parola di Achille Variati , presidente della Provincia che rischia di diventare il primo “senza portafoglio”. Perché dal Governo non arrivano più fondi, anzi gliene sottrae. Ma bisogna garantire i servizi ancora nelle mani dell´Ente (scuole, viabilità) e gli stipendi dei dipendenti.
Così ieri al Consiglio provinciale si è parlato anche del futuro prossimo. E di bilanci: «È un passaggio necessario – ha spiegato Variati -, dico subito che i bilanci 2016 e 2017 saranno complicati se Roma continuerà a richiedere prelievi, ma entro il 15 febbraio dovremo farlo. Lo sottoporremo all´assemblea dei sindaci e poi lo voteremo in consiglio».
Intanto il Consiglio della nuova Provincia, ma sarebbe meglio dire di quello che resta d! ella Provincia dopo la riforma, ieri ha approvato altri provvedimenti. Come la nomina della Commissione Statuto, votata dall´assemblea consiliare – 16 su 17 i consiglieri presenti – a fine ordine del giorno. Che sarà formata dai consiglieri Morena Martini e Martino Gasparella (14 voti a testa) e Stefano Giacomin (2).
Nominati anche i tre rappresentanti di Palazzo Nievo all´assemblea dell´Unione province d´Italia: a portare a Roma il 28 gennaio le richieste del consiglio vicentino soprattutto in tema di scuole e viabilità saranno Mauro Beraldin, Maria Cristina Lago e Valerio Lago. Scelti anche i rappresentanti dell´Ente nei consorzi di bonifica Brenta (Renzo Marangon), Adige Euganeo (Marcello Spigolon) e Alta Pianura Veneta (Mario Benvenuti).
Infine la Provincia ha concesso due autorizzazioni su stoccaggio e recupero di rifiuti speciali non pericolosi. Previo parere positivo dell´Arpav. La prima richiesta proveniv a da Acque del Chiampo spa che ha bisogno di un nuovo deposito per fanghi e residui delle sabbie prodotti dal loro impianto di depurazione ad Arzignano. Da usare, comunque, solo se le attuali discariche non fossero più disponibili. La seconda richiesta era della società Bergozza srl che ha sede in via Quadri a Vicenza per stoccare e recuperare materiali ferrosi e non ferrosi.AL.MO.
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Il Giornale di Vicenza Clic martedì 20 gennaio 2015 – CRONACA – Pagina 15
«Il bilancio di previsione 2015 è la conditio sine qua, ci dobbiamo arrivare molto presto
«Il bilancio di previsione 2015 è la conditio sine qua, ci dobbiamo arrivare molto presto per dare certezza all´Ente in assenza di quelle garanzie che ci aspettavamo dal Governo». Parola di Achille Variati , presidente della Provincia che rischia di diventare il primo “senza portafoglio”. Perché dal Governo non arrivano più fondi, anzi gliene sottrae. Ma bisogna garantire i servizi ancora nelle mani dell´Ente (scuole, viabilità) e gli stipendi dei dipendenti.
Così ieri al Consiglio provinciale si è parlato anche del futuro prossimo. E di bilanci: «È un passaggio necessario – ha spiegato Variati -, dico subito che i bilanci 2016 e 2017 saranno complicati se Roma continuerà a richiedere prelievi, ma entro il 15 febbraio dovremo farlo. Lo sottoporremo all´assemblea dei sindaci e poi lo voteremo in consiglio».
Intanto il Consiglio della nuova Provincia, ma sarebbe meglio dire di quello che resta della Provincia dopo la riforma, ieri ha approvato altri provvedimenti. Come la nomina della Commissione Statuto, votata dall´assemblea consiliare – 16 su 17 i consiglieri presenti – a fine ordine del giorno. Che sarà formata dai consiglieri Morena Martini e Martino Gasparella (14 voti a testa) e Stefano Giacomin (2).
Nominati anche i tre rappresentanti di Palazzo Nievo all´assemblea dell´Unione province d´Italia: a portare a Roma il 28 gennaio le richieste del consiglio vicentino soprattutto in tema di scuole e viabilità saranno Mauro Beraldin, Maria Cristina Lago e Valerio Lago. Scelti anche i rappresentanti dell´Ente nei consorzi di bonifica Brenta (Renzo Marangon), Adige Euganeo (Marcello Spigolon) e Alta Pianura Veneta (Mario Benvenuti).
Infine la Provincia ha concesso due autorizzazioni su stoccaggio e recupero di rifiuti speciali non pericolosi. Previo parere positivo dell´Arpav. La prima richiesta proveniva da Acque del Chiampo spa che ha bisogno di un nuovo deposito! per fanghi e residui delle sabbie prodotti dal loro impianto di depurazione ad Arzignano. Da usare, comunque, solo se le attuali discariche non fossero più disponibili. La seconda richiesta era della società Bergozza srl che ha sede in via Quadri a Vicenza per stoccare e recuperare materiali ferrosi e non ferrosi.AL.MO.
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