Il 22 marzo ricorre la Giornata Mondiale dellAcqua – World Water Day –  ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1993.
Noi, Il 22 marzo 2017 vogliamo celebrare La Giornata di Lutto dell’Acqua in Veneto, lutto causato dall’inquinamento da Pfas, composto chimico nato dalla fusione di solfuro di carbonio e acido floridico,   che ha avvelenato le falde acquifere del Padovano, Veronese e Vicentino.
Una scardola presa all’amo nel Retrone a Creazzo, aveva nei tessuti 57400 nanogrammi di Pfas, settecento volte sopra la soglia del pericolo. Nel sangue di un operaio che ha lavorato per undici anni nella fabbrica a sedici chilometri da Creazzo (la fabbrica è la Miteni di Trissino, Nord Ovest di Vicenza) analisi private hanno contato 91.000 nanogrammi dello stesso Pfas. In un uomo della nostra epoca moderna ci dovrebbero essere dai due ai tre nanogrammi di questo impermeabilizzante per giacconi, smartphone   prodotto dal 1938 e usato nel mondo anche per le pellicole antiaderenti delle padelle, la carta da pizza, la sciolina dei fondisti. La battaglia dei Pfas continua, ed esplode nel 2013 (conclamata dalle Istituzioni solo nel corso del 2016), quando  un epidemiologo di Valdagno, Vincenzo Cordiano, inizia ad incrociare i dati Istat su morti e malattie e traccia una virgola di centottanta chilometri quadrati comprendente 79 comuni a sud di Trissino: è l’area rossa, contaminata dal Pfas. Nelle ultime settimane, in una porzione di terreno sotto le colline, sono usciti nuovi veleni. L’amministratore delegato Antonio Nardone, subentrato da un anno, dice che dal 2011 in fabbrica non si producono più i composti a catena lunga, quelli che restano a lungo nell’intestino, ma il convegno scientifico di Madrid  prima e quello recente di Venezia, affermano che la produzione di PFAS a catena corta, non è esente da tossicità sia ambientale che per la salute dell’uomo, anche in conseguenza del fatto che la purificazione dell’acqua con filtri a carboni attivi non permette di eliminare completamente i PFAS, in particolare quelli a catena corta. Infatti si è visto che i PFAS a catena corta (fino a 6 atomi di carbonio) si accumulano in vari tessuti (reni, fegato, ossa, polmoni e cervello); in particolare il PFBA C4  si bioaccumula nei polmoni e nei reni, mentre il PFHXA con 6 atomi di carbonio si accumula maggiormente nel cervello e nel fegato e rimane aperta la questione se questi composti possano essere legati a disturbi neurologici gravi nei bambini come l’autismo.
Il mondo agricolo del Vicentino, viticoltori berici, produttori di latte e formaggi, tace. “Settant’anni di sviluppo alla cinese ci stanno uccidendo”  afferma un agricoltore di Sarego. Per accertare se nuoce alla salute la procura si è affidata all’Istituto superiore di sanità e al professor Tony Fletcher, quello della vertenza Du Pont.
E mentre oggi i dipendenti di Miteni  annunciano uno sciopero proclamato da Cgil Cisl e Uil a sostegno delle richieste più volte presentate all’azienda in termini di investimenti e piano industriale, e par dar voce allea preoccupazione dei lavoratori  Miteni per le problematiche riguardanti la salute e al sicurezza, l’ambiente non solo come dipendenti ma soprattutto come cittadini a fianco della popolazione coinvolta, noi, a capo  chino in segno di cordoglio ci soffermiamo in silenzio ad onorare in questa eterna giornata, lo scorrere inesorabile della nostra ACQUA.
Marzia Albiero per il Coordinamento Acqua Libera dai Pfas