Deliberazione della Giunta Regionale n. 1856 del 12 dicembre 2015 Classificazione qualitativa delle acque superficiali interne regionali: corsi d’acqua e laghi, quadriennio 2010 – 2013
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Bur n. 4 del 15 gennaio 2016
Note per la trasparenza |
Si approva la classificazione qualitativa delle acque superficiali interne regionali: corsi d’acqua e laghi, relativa al quadriennio 2010-2013, effettuata sia tramite monitoraggio diretto sia mediante le procedure del “raggruppamento” e i criteri del “giudizio esperto” a seguito dell’analisi delle pressioni. |
L’Assessore Gianpaolo Bottacin riferisce quanto segue.
Il quadro normativo europeo in materia di tutela delle acque è stabilito dalla Direttiva 2000/60/CE del 23/10/2000 Water Framework Directive (WFD) che mira a proteggere e migliorare lo stato degli ecosistemi acquatici e degli ambienti direttamente dipendenti da essi, secondo un approccio di tutela globale.
La WFD fonda l’approccio alla tutela e gestione delle acque su alcuni cardini, tra i quali si richiamano la definizione degli obiettivi di qualità ambientale e l’utilizzo di indicatori biologici e morfologici, oltre che chimici, nella valutazione dello stato dei corpi idrici attraverso il confronto con condizioni di riferimento. La direttiva fa riferimento ai seguenti corpi idrici: acque superficiali interne, acque sotterranee, acque di transizione, acque marino-costiere; entro il 22/12/2015 i corpi idrici naturali dovranno conseguire almeno lo stato di qualità “Buono”, espresso come Stato Ecologico e Stato Chimico, salvo esenzioni motivate.
Con il D.Lgs. n. 152/2006 si è proceduto al recepimento della Direttiva 2000/60/CE e con una serie di successivi decreti, fra cui il D.M. n. 260/2010, si sono forniti i criteri tecnici per garantire il monitoraggio e la classificazione dei corpi idrici. Il quadro normativo di attuazione non è stato ancora pienamente completato: in particolare sono ancora in corso di definizione le metriche per alcuni elementi di qualità biologica e le modalità di definizione del “potenziale ecologico”, ossia dell’obiettivo di qualità da conseguire, dei corpi idrici fortemente modificati e artificiali.
Per il conseguimento degli obiettivi dei corpi idrici il D.Lgs. n. 152/2006, oltre all’attuazione di specifiche misure contenute nel Piano di Tutela delle Acque (art. 121), prevede alcuni obblighi: preliminare identificazione dei corpi idrici significativi – nel Veneto ad oggi sono individuati complessivamente 850 corpi idrici fluviali e 12 corpi idrici lacustri – il loro monitoraggio, la classificazione sulla base dei dati di monitoraggio, la zonizzazione del territorio con conseguente individuazione di gradi diversi di tutela e specifiche misure, necessarie al raggiungimento degli obiettivi di qualità.
La verifica del conseguimento dello stato di qualità “buono” previsto dalla Direttiva 2000/60 va fatta attraverso la determinazione dello “stato ecologico” e dello “stato chimico”, dove per stato ecologico si intende l’espressione della qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici associati alle acque superficiali, supportati da specifici indicatori chimico-fisici e idromorfologici; lo stato chimico è invece valutato sulla base del confronto tra le concentrazionidegli inquinanti monitorati e gli standard di qualità previsti dalla normativa. Lo stato di un dato corpo idrico è l’espressione complessiva, determinata dal valore peggiore tra lo stato ecologico e quello chimico. Un corpo idrico è classificato in stato “elevato” quando leindagini biologiche e fisico chimiche, integrate da indagini idromorfologiche (regime idraulico – IARI e morfologia del corpo idrico – IQM) confermano la sostanziale integrità del corpo idrico.
Per quanto riguarda i corsi d’acqua, o parti di essi, ricadenti in Veneto, l’identificazione della classe di qualità di ciascun corpo idrico va a far parte dei Piani di Gestione dei bacini idrografici redatti dalle Autorità di Bacino delle Alpi Orientali e del Po in collaborazione con le Regioni e Province autonome. La classificazione dei corpi idrici contenuta nei Piani di Gestione, risalente al 2009, rimane in vigore per sei anni, fino al 2015, anno entro il quale i medesimi Piani dovranno essere aggiornati. Le procedure per l’aggiornamento dei Piani di Gestione sono già iniziate secondo i tempi e le modalità previsti dalla normativa vigente, che è modificata in modo sostanziale rispetto alle metodiche usate per la prima classificazione recepita dai Piani di gestione e dal Piano di tutela delle acque.
Durante il triennio 2010-2012 è stato eseguito da ARPAV il monitoraggio dei corpi idrici secondo queste nuove metodiche, che ha permesso la determinazione dello stato chimico su 265 corpi idrici e dello stato ecologico su 219 corpi idrici. Numeri consistenti, ancorché non rappresentativi di tutti i corpi idrici, che hanno consentito di formulare una prima classificazione dei corpi idrici fluviali e lacustri della Regione del Veneto conforme alle indicazioni contenute nel D.M. 260/2010.
Riguardo alla determinazione dello stato ecologico, sussistevano (e anche ora permangono) criticità legate alla mancanza di alcune metriche, da sviluppare peròa livello nazionale, per alcuni elementi di qualità biologica (EQB) e alla carenza di risorse per alcune indagini necessarie, tra cui quelle per valutare l’EQB Pesci (importante indicatore dello stato di salute della fauna ittica). Inoltre, per quanto attiene i corpi idrici fortemente modificati e artificiali (che rappresentano più del 50% dei corpi idrici monitorati in Veneto), con le attuali normative non è ancora possibile definire l’obiettivo di qualità, il cosiddetto “potenziale ecologico”, quindi si adottano, in via provvisoria, le stesse metriche dei corpi idrici naturali. Ciò comporta una verosimile sottostima della classificazione della qualità biologica.
Questa classificazione è stata integrata dall’analisi delle pressioni (puntuali, diffuse o idromorfologiche) agenti sul corpo idrico nell’ambito della valutazione del rischio di non conseguire l’obiettivo di qualità alle scadenze previste o neppure oltre tali scadenze. I corpi idrici senza pressioni o con pressioni ritenute non significative sono stati preliminarmente considerati in stato elevato. Successivamente l’elenco delle pressioni così ottenuto e, quindi, l’elenco dei corpi idrici valutabili in stato elevato per assenza di pressioni significative, è stato rivisitato da esperti con conoscenze del territorio, per ridurre al minimo errori derivanti da possibili carenze delle informazioni disponibili, ossia è stata applicata la metodica del “giudizio esperto” ad integrazione delle conoscenze di base.
Con DGR n. 1950/2013 la Giunta Regionale ha preso atto della proposta ARPAV di aggiornamento della classificazione presente nel Piano di Gestione a seguito del monitoraggio, delle elaborazioni e delle valutazioni a “giudizio esperto” sopra precisate, relative al triennio 2010-2012 dei corpi idrici inerenti le acque interne superficiali del Veneto, predisposta ai sensi del D.M. 260/2010 e D.Lgs. 152/2006.
Ai sensi degli articoli 19, commi 3 e 4 e 28 della legge regionale n. 33/1985 è stata avviata una fase di consultazione pubblica aperta ad Enti e ad altri soggetti pubblici e privati, al fine di promuovere la partecipazione di tutte le parti interessate e raccogliere eventuali suggerimenti, osservazioni e informazioni sugli aspetti ambientali, morfologici e idraulici e sui contesti territoriali dei corpi idrici.
Numerosi Enti ed associazioni hanno preso visione della classificazione e hanno presentato alla Sezione Geologia e Georisorse le loro osservazioni. Sono state presentate 134 osservazioni, relative a 105 singoli corpi idrici e ad aspetti generali relativi alla classificazione. Gli uffici regionali, in collaborazione con ARPAV, hanno concluso la relativa istruttoria, effettuando le controdeduzioni alle osservazioni presentate.
Le osservazioni sono state prese in considerazione esclusivamente riguardo agli aspetti concernenti la classificazione, spettando all’autorità competente l’esprimersi sull’accoglimento o meno delle eventuali istanze di derivazione da corpo idrico presentate e in istruttoria. Si specifica inoltre che alcune osservazioni sono state accolte recependo l’esigenza di tutelare la naturalità di alcuni tratti di testa (prossimi alla sorgente) di corpi idrici, che generalmente evidenziano un elevato valore ecologico e ambientale.
Altre osservazioni riguardavano corpi idrici sui quali non sono state concluse le indagini per la classificazione. In questi casi la controdeduzione rinvia all’attuazione di programmi futuri, compatibilmente con le risorse umane ed economiche disponibili, e alla valutazione se procedere con l’esecuzione della classificazione del corpo idrico in esame mediante monitoraggio degli elementi di qualità, o mediante raggruppamento (accorpamento) dei corpi idrici ove applicabile. E’ infatti auspicabile integrare la classificazione, aumentando, nei prossimi programmi di monitoraggio, il numero di stazioni di campionamento monitorate e le indagini sugli elementi di qualità biologica e idromorfologica. A ciò si è aggiunta la necessità di perfezionare la fase di raggruppamento dei corpi idrici, i cui criteri sono stati definiti da ARPAV, al fine di estendere i risultati della classificazione a corpi idrici omogenei per tipizzazione e pressioni.
A conclusione dell’istruttoria, ai sensi dell’articolo 4, comma 3, delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Tutela delle Acque, si è provveduto all’invio alla competente Commissione del Consiglio regionale, con DGR n. 83/CR del 9/10/2015, del documento riepilogativo delle osservazioni e delle controdeduzioni, insieme alla classificazione proposta come risultante dall’istruttoria delle osservazioni.
Nel contempo ARPAV ha concluso la fase di raggruppamento (accorpamento) dei corpi idrici e l’estensione della classificazione sulla base del giudizio esperto a corpi idrici omogenei per tipizzazione e pressioni, aumentando quindi il numero dei corpi idrici classificati, ha operato la classificazione dei corpi idrici interregionali in collaborazione con le Regioni confinanti e ha infine trasmesso con e-mail del 19/11/2015 alla Regione Veneto i risultati, che sono stati considerati nell’illustrazionealla competente Commissione Consiliare della Deliberazione/CR n. 83 del 9/10/2015, anche in ottemperanza di quanto disposto con la stessaDeliberazione/CR.
La Commissione Consiliare si è espressa favorevolmente a maggioranza con parere n. 28 del 19/11/2015.
E’ necessario procedere quindi all’approvazione dei seguenti documenti, contenuti in supporto digitale:
a) in Allegato A, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, la nuova classificazione della qualità dei corsi d’acqua come risulta dall’istruttoria delle osservazioni, fatte proprie le osservazioni accolte, nonché dall’applicazione, con il supporto tecnico-scientifico di ARPAV, della metodologia degli accorpamenti e del giudizio esperto a seguito dell’analisi delle pressioni, e dalla classificazione dei corpi idrici interregionali. La classificazione è integrata dai seguenti allegati, tutti parte integrante e sostanziale della presente deliberazione:
– Allegato A2, che presenta, per i corsi d’acqua, i superamenti degli standard di qualità per sostanze non appartenenti all’elenco di priorità (tabella 1/B All. 1 parte III, D.Lgs 152/06);
– Allegato A3, che presenta per i corsi d’acqua, i superamenti dei limiti di quantificazione per il PFOS (perfluoroottano sulfonato);
b) in Allegato B, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, la classificazione della qualità dei laghi, come risulta dall’istruttoria delle osservazioni, fatte proprie le osservazioni accolte, e dalla classificazione dei corpi idrici lacustri interregionali. La classificazione è integrata dal seguente allegato, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione:
c) in Allegato C, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, la cartografia relativa alla classificazione;
d) in Allegato D, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, le note esplicative alla tabella della classificazione.
Considerando che il lavoro di monitoraggio è in progress e viene costantemente aggiornato nel tempo, si fa presente che la classificazione, a integrazione di quanto preso atto con DGR n. 1950/2013, è stata ora integrata considerando il quadriennio 2010-2013, includendo anche i dati chimico-fisici e biologici relativi all’anno 2013 e i risultati dei monitoraggi idromorfologici (IQM e IARI) ad oggi disponibili.
La classificazione di cui alla presente deliberazione, una volta approvata, costituirà la base per eventuali aggiornamenti del Piano di Tutela delle Acque e costituirà documento di base del Piano di Gestione dei Distretti idrografici delle Alpi Orientali e del fiume Po.
Eventuali aggiornamenti alla presente classificazione saranno apportati di volta in volta d’ufficio, approvati con Decreto del Direttore della Sezione Geologia e Georisorse e pubblicati sul sito istituzionale della struttura competente in materia di tutela delle acque. Con cadenza annuale, sarà trasmessa una relazione alla competente Commissione consiliare sugli aggiornamenti della classificazione eseguiti durante l’anno.
Si devono infine ricordare gli obblighi degli adempimenti comunitari richiesti dall’art.5 della direttiva 2000/60/CE, che prevede che gli Stati membri provvedano a definire e aggiornare periodicamente la caratterizzazione del distretto idrografico in merito all’esame dell’impatto ambientale delle attività umane, aggiornamento che deve essere trasmesso alla Comunità europea entro la fine del corrente anno, previa approvazione della Giunta regionale.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura proponente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;
VISTA la Direttiva 2000/60/CE;
VISTO il D.Lgs. 152/2006;
VISTO il Piano di tutela delle Acque, approvato con DCR n. 107 del 5/11/2009 e sue successive modifiche e integrazioni;
VISTO l’art. 4 comma 3 delle Norme Tecniche del Piano di Tutela delle Acque approvato con DCR n. 107 del 5/11/2009 e successive modifiche e integrazioni;
VISTA la DGR n. 1950 del 28/10/2013;
VISTA la DGR n. 83/CR del 9/10/2015;
VISTO il parere n. 28 della Seconda Commissione consiliare alla Giunta Regionale, espresso favorevolmente a maggioranza nella seduta del 19/11/2015;
VISTO l’art. 2, comma 2 della Legge Regionale n. 54 del 31 dicembre 2012;
1. di approvare, per quanto in premessa esposto, la classificazione dei corpi idrici come risulta dall’istruttoria delle osservazioni, elaborata con i dati relativi al quadriennio 2010-2013 e integrata con le risultanze delle procedure di accorpamento e di giudizio esperto a seguito dell’analisi delle pressioni, e della classificazione dei corpi idrici interregionali, risultanze approvate a maggioranza dalla Seconda Commissione Consiliare con parere n. 28 del 19/11/2015; la classificazione comprende, come in premessa esposto, i seguenti documenti:
a) in Allegato A, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, la nuova classificazione dei corsi d’acqua. La classificazione è integrata dai seguenti allegati, tutti parti integranti e sostanziali della presente deliberazione:
– Allegato A2, che presenta, per i corsi d’acqua, i superamenti degli standard di qualità per sostanze non appartenenti all’elenco di priorità (tabella 1/B All. 1 parte III, D.Lgs 152/06);
– Allegato A3, che presenta per i corsi d’acqua, i superamenti dei limiti di quantificazione per il PFOS (perfluoroottano sulfonato);
b) in Allegato B, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, la classificazione dei laghi. La classificazione è integrata dal seguente allegato, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione:
c) in Allegato C, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, la cartografia relativa alla classificazione;
d) in Allegato D, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, le note esplicative alla tabella della classificazione
allegati al presente atto su supporto digitale e conservati in tale modalità.
2. di dare atto che eventuali aggiornamenti e integrazioni, che potranno eventualmente rendersi necessari, anche in applicazione dei criteri di attuazione del monitoraggio e della classificazione, saranno approvati con Decreto del Direttore della Sezione Geologia e Georisorse, pubblicati sul sito istituzionale e con cadenza annuale sarà trasmessa una relazione alla competente Commissione consiliare sugli aggiornamenti alla classificazione eseguiti durante l’anno;
3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del Bilancio Regionale;
4. di incaricare la Sezione Geologia e Georisorse all’esecuzione del presente atto;
5. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione omettendo la pubblicazione degli allegati A, A1, A2, A3, B, B1, C e D, che sono contenuti in supporto digitale e che saranno resi disponibili presso la Sezione Geologia e Georisorse e sul sito internet della Regione del Veneto, all’indirizzo
http://www.regione.veneto.it/web/ambiente-e-territorio/tutela-risorsa-idrica.