Bilancio 2016. Guarda (LM): Non rispetta le promesse fatte ai veneti
11 febbraio 2016 – “Questo bilancio non rispetta le promesse fatte ai veneti. E’ una manovra che non rappresenta i cittadini e i loro bisogni”.
La presa di posizione è della consigliera regionale della Lista Moretti, Cristina Guarda, che oggi è intervenuta nel dibattito generale in Aula sul Bilancio e la Finanziaria regionale.
“Alle promesse pubbliche di tutela dei diritti della famiglia, la Giunta Zaia non fa seguire i fatti e addirittura taglia 11 milioni di risorse alle scuole paritarie dell’infanzia e ai nidi, servizi essenziali per le famiglie. Senza contare che la Giunta deve ancora erogare i Buoni asilo nido del 2013. Anche per quanto riguarda le famiglie monoparentali siamo a livelli di insufficienza degli interventi: la norma che garantisce sostegni a chi, tra vedovi e vedove, ragazze madri, separati o divorziati, si ritrova in condizioni di difficoltà economica, non viene applicata in modo adeguato. Con l’assessore Lanzarin abbiamo esaminato gli effetti della legge: le richieste di aiuto sono poche, a causa di una scarsa informazione. Invece di tagliare i fondi è indispensabile rivedere i metodi di applicazione della legge, a beneficio delle madri o padri soli con uno o più figli, che potrebbero ricevere un prezioso sostegno per affrontare le spese, a partire da quelle mediche”.
Guarda ha quindi illustrato i contenuti di un emendamento sul tema dei Pfas e dell’inquinamento delle falde tra le province di Vicenza, Verona e Padova: “A dicembre è stato votato un ordine del giorno all’unanimità, che impegnava la Giunta ad inserire nel bilancio le risorse per l’intervento di modifica delle fonti di approvvigionamento dell’acquedotto di Almisano di Lonigo (VI). Una richiesta condivisa da tutti i consiglieri presenti, che chiedeva di scegliere la strada del cambio delle fonti, per aggirare il problema dell’inquinamento delle acque in una parte del territorio colpito. Ma nel bilancio non ce n’è traccia alcuna e questo impegno rimane una promessa mancata”.
Tra le altre voci di spesa soggette a tagli e sulle quali Cristina Guarda ha puntato l’indice, le biblioteche, i fondi del settore cultura e i “troppi tagli all’agricoltura. Mancano fondi per la ricerca e l’innovazione. Oltre alle risorse e alle agevolazioni nazionali che quest’anno hanno permesso l’eliminazione dell’IMU e dell’IRAP agricola, è indispensabile che anche la Regione faccia la propria parte, promuovendo ricerca e innovazione tramite Veneto Agricoltura. Un ente sul quale grava la massima incertezza, visto che il suo Commissario ha quantificato in 12,5 milioni gli stanziamenti necessari per il solo mantenimento del personale. Il bilancio invece ne stanzia 11,4”.
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