Acqua color catrame, prelievi nel fiume Fratta: Pastorello se desta
Acqua color
catrame, prelievi
nel fiume Fratta
È allarme inquinamento allo scarico del tubo collettore. Ieri, nel primo pomeriggio, le guardie provinciali si sono recate in località Sule, a Cologna, per controllare aspetto, odore, colorazione e condizioni del fiume Fratta, nel punto in cui il collettore del Consorzio Arica immette i reflui dei cinque depuratori dell’Ovest vicentino (Trissino, Arzignano, Montecchio Maggiore, Montebello Vicentino e Lonigo). «Abbiamo ricevuto una telefonata dal presidente della Provincia Antonio Pastorello che ci segnalava la preoccupante situazione del corso d’acqua, che presenta una colorazione color catrame», riferisce la comandante della Polizia provinciale Anna Maggio. Due agenti si sono quindi precipitati nel Colognese per effettuare un sopralluogo. «Ho chiesto loro di fare un campionamento delle acque reflue per capire quali siano le sostanze contenute e la loro eventuale tossicità», afferma Pastorello. «Così non si può più andare avanti, siamo davvero stanchi». «Stileremo una relazione e la invieremo al presidente», avverte Maggio, «per quanto riguarda le analisi chimiche, invece, è compito dell’Arpav rendere noto quali siano gli elementi presenti nel corso d’acqua. Finora ci hanno riferito di non aver mai trovato valori fuori dalla norma».
Lo scarico del tubo collettore, è giusto precisarlo, è autorizzato dalla Regione e controllato periodicamente dall’Arpav. Ma queste garanzie sembrano non bastare più a Pastorello. Prenderò due bottigliette di acqua del Fratta e le invierò per Natale al governatore del Veneto Luca Zaia e al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti», sbotta il presidente della Provincia. «Ci dicono che la qualità della vita nella provincia scaligera si è abbassata, che siamo all’80° posto per l’ecologia. Tutto questo grazie ai Pfas e ai rifiuti della concia, prodotti altrove e scaricati qui da noi», osserva. «Verona non è e non deve diventare una seconda Terra dei fuochi».
Nel pomeriggio, Pastorello ha invitato a recarsi allo scarico anche i colleghi sindaci dell’Unione, i cui territori sono interessati dall’inquinamento del Fratta: Manuel Scalzotto di Cologna, Alessia Segantini di Zimella e Stefano Marzotto di Pressana. «È giusto che la gente sappia che cosa c’è in quell’acqua nerastra, ne va della nostra salute», dichiara Segantini. «Siamo stufi di essere la pattumiera del Vicentino e a questo punto non ci fidiamo più di nessuno. Bisogna correre ai ripari al più presto», sbotta Marzotto. P.B.