Il Comune di Lonigo cercherà di allacciare all’acquedotto i 530 punti sparsi sul territorio ma i residenti dovranno richiederlo agli uffici.
Nuovi allacciamenti all’acquedotto per le famiglie che attingono acqua dai pozzi inquinati e un’esortazione affinchè gli organi competenti possano individuare fonti di acqua pura. Sono le ultime misure messe in campo a Lonigo sul fronte della vicenda dell’inquinamento da sostanze perfluoro-alchiliche dell’acqua. La partita si gioca sui pozzi privati e sulle rispettive utenze, 14 delle quali, le più vicine alla rete dell’acquedotto, secondo il Comune saranno presto allacciate alle condutture pubbliche. Su un totale di 530 pozzi, sono state presentate 224 richieste di analisi. Dai risultati delle verifiche è emerso come 51 pozzi presentino valori oltre i livelli di performance indicati dal ministero della Salute e dalla Regione Veneto. In 22 casi, le utenze sono già state allacciate all’acquedotto, mentre altre 8 sono allacciabili, a patto che i titolari ne facciano richiesta. I costi, per tale tipologia di intervento, ammontano a 520 euro.
Intanto il Consorzio ARICA (il collettore tubone che parte da Trissino e arriva a cologna Veneta scaricando nel Fratta i reflui di ben 5 depuratori) con sede ad Arzugnano promette parametri più restrittivi per i pfas entro Aprile. L’articolo è del GdV del 14 marzo.