12.03.2015

Inquinato il Fratta Scatta nuovo allarme

Sul posto i tecnici dell’Arpav e i vigili dell’Unione

Il tratto del canale Fratta interessato dallo sversamento DIENNEFOTO

Il tratto del canale Fratta interessato dallo sversamento DIENNEFOTO
tutto schermo Allarme per un presunto inquinamento da idrocarburi nel Fratta, in località Sule. Non sono soltanto i reflui delle concerie vicentine – raccolti nel tubo collettore – a far temere per la qualità dell’acqua del fiume che attraversa Cologna. Da ieri, i sospetti si concentrano anche su una possibile fonte locale di inquinamento. Verso le 11, un tecnico dell’Arpav che stava compiendo i consueti campionamenti di acqua nel torrente Fratta ha individuato delle chiazze di una sostanza iridescente sospese sulla superficie. La presenza di questo liquido oleoso era concentrata proprio nel punto in cui il collettore dell’Arica (Aziende riunite collettore acque) scarica i reflui dei cinque depuratori consortili dell’Ovest vicentino. Lì l’acqua assume una colorazione nerastra che modifica il naturale aspetto trasparente del fiume. Per questo motivo lo sversamento oleoso era difficile da individuare, tanto che le persone accorse per rendersi conto di quanto stava accadendo, non hanno scorto nulla di diverso dal solito.

L’Arpav, nel frattempo, ha avvisato l’ufficio tecnico comunale che ha inviato i vigili urbani a verificare. «Abbiamo scattato delle foto e compiuto un giro di perlustrazione per cercare di individuare la possibile fonte dell’inquinamento», riferisce Giovanni Reginato, comandante della polizia dell’Unione Adige Guà. «Ora attendiamo i risultati delle analisi dell’Agenzia per l’ambiente per avere altri elementi utili alle indagini». I tecnici Arpav sono attesi questa mattina per un nuovo sopralluogo a Sule. Per ora nessuno si è sbilanciato sull’identità del responsabile dello sversamento, anche perché potrebbe trattarsi pure di un «inquinatore di passaggio» che ha gettato nafta o un altro combustibile.
Anche il sindaco Silvano Seghetto è stato avvisato. «Non appena l’ufficio Ecologia mi ha informato, ho chiesto di verificare che il consorzio Arica non avesse effettuato lavaggi di vasche o lavorazioni particolari che potevano avere compromesso lo scarico del collettore», riferisce. «Per ora, l’Arpav non mi ha chiesto di emettere alcuna ordinanza, rimango in attesa di indicazioni». In tarda mattinata, Filippo Gini, uno dei responsabili di Perla Blu di Legambiente, ha voluto sincerarsi di persona di quanto successo. Un altro noto ambientalista colognese, Piergiorgio Boscagin, è sfiduciato: «Il Colognese è una zona martoriata dal punto di vista ambientale e spesso l’inquinamento colpisce un elemento vitale come l’acqua». P.B.