Inquinamento acqua da Pfas, Variati chiede intervento della Regione nelle analisi

Di Martina Lucchin | Mercoledi 20 Agosto alle 13:06 | 0 commenti

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L’inquinamento delle acque da sostanze perfluoroalchiliche (dette Pfas) è un fenomeno che tende ad allargarsi e che richiederà non meno di cento anni per essere smaltito. Da qui l’obbligo, per i cittadini che utilizzano pozzi privati per bere, di ripetere ogni sei mesi l’analisi delle acque. Per questi motivi il primo cittadino di Vicenza, Achille Variati, ha preso carta e penna e scritto all’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, richiedendo che sia la Regione a provvedere alle analisi.

Trattandosi di un fenomeno di inquinamento sovracomunale e sovraprovinciale (sono interessate anche Padova e Verona, ndr), ritengo ingiusto far ricadere sui cittadini l’onere di monitorare e mappare i pozzi, anche per maggiori garanzie sulla scientificità delle analisi”, scrive infatti Variati. 
Torna quindi ad interpellare la Regione il sindaco di Vicenza, dopo aver ottenuto il via libera per la proroga (dal 20 agosto al 30 settembre) del termine entro cui tutti i cittadini di Vicenza proprietari di un pozzo privato devono denunciare in Comune la sua esistenza e l’eventuale allacciamento all’acquedotto vicentino e, nel caso in cui non fossero allacciati all’acquedotto, portare all’Ulss le analisi chimiche relative alla presenza di Pfas (moduli e procedure sono indicati nel sito del Comune). 
Attualmente i pozzi censiti sono 209. Tra questi, 99  non sono allacciati all’acquedotto ma situati in zone facilmente collegabili alla rete idrica comunale, mentre 2 pozzi si trovano in zone non prossime. 84 sono invece le analisi trasmesse all’Ulss. Analisi che possono essere realizzate nei laboratori indicati nel sito del Comune, tra i quali Variati segnala quello pubblico del Centro Idrico di Novoledo che assicura un costo stracciato pari a 98 euro per campione. “Arpav Vicenza sarebbe ora molto utile”, afferma inoltre Variati definendo “sbagliata” la decisione della Regione di chiudere il laboratorio vicentino.   
In attesa di conoscere i risultati delle analisi, quindi, il sindaco rassicura i cittadini che utilizzano per bere l’acquedotto cittadino: “non c’è nessun rischio, l’acqua è costantemente monitorata”. Rischi possibili, invece, per chi bevesse da pozzi privati in cui venissero ritrovati livelli di Pfas superiori al limite, per cui si renderebbe necessario l’intervento della Protezione Civile vicentina per la fornitura di acqua attraverso autobotti. Per adesso però, afferma Variati, non si sono riscontrati casi di questo tipo.