Le acque che escono dai depuratori del Vicentino, e che finiscono nei corsi d’acqua che attraversano il Basso veronese e varie altre aree del Veneto meridionale non possono essere depurate della presenza dei Pfas. Ad affermarlo è stato – parlando in uno degli incontri svoltisi in questi giorni a Marghera (Venezia) nell’ambito di Watec Italy 2016, mostra-convegno dedicata alla tutela e al trattamento delle acque – Antonio Mondardo, il presidente del consorzio Arica di Arzignano, la realtà che gestisce il sistema formato da cinque depuratori del Vicentino, compreso quello di Trissino in cui scarica l’azienda chimica considerata dalla Regione come la principale causa della contaminazione, ed il collettore che ne trasporta a valle i reflui, scaricandoli nel fiume Fratta-Gorzone a Cologna.
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