Di Alberto Peruffo: TESTO PER ATTIVISTI PFAS POST VENEZIA
TESTO PER ATTIVISTI PFAS POST VENEZIA
[riporto il report inviato agli amici attivisti]
Buongiorno a tutti. Come richiesto vi sottoscrivo relazione dell’incontro a Venezia. Non mi dilungo perché credo che voi tutti abbiate già letto quanto scritto da Dario Muraro su FB Acqua Bene Comune o apparso sulla stampa, sia sui quotidiani sia sui telegiornali. Mercoledì scorso, inoltre, in Fattoria Didattica Massignan si è riportato a voce tutto quello che si poteva dire sull’incontro. Pensavo fosse sufficiente. Ma non tutti c’erano. Riporto perciò i passaggi più importanti.
In breve. Erano presenti – nella riunione a porte chiuse – 3 mamme di Lonigo/Sarego, Dario Muraro del Coordinamento Acqua Libera dai Pfas, un ragazzo altamente contaminato di Lonigo (c. 240 ng/ml PFOA), l’Assessore alla Sanità Luca Coletto la Direzione della Sanità con la Dott. Russo e un suo collaboratore, Cristina Guarda (organizzatrice dell’incontro), il sottoscritto (chiamato dalle mamme).
Come spiegato da Dario e dalla Guarda nei loro report, sono state date rassicurazioni sull’avanzamento della procedura sullo screening di massa, sul passaggio al secondo livello (che prevede formazione di nuovo personale medico, ambulatori d’ascolto e di cura – con ipotesi plasmaferesi – per i casi più gravi), sui primi risultati sugli alimenti (che risultano non-contaminati), sulla disponibilità a interfacciarsi con i genitori. E’ stata consegnata una lettera di “nostre” richieste che io stesso ho aiutato a redigere negli ultimi giorni, che impugnava il *principio di precauzione*. Premessa di principio che sembra non essere stata compresa neppure dal gruppo proponente, quasi sorpreso dal mio duro scontro con Coletto. Proprio sul principio di precauzione.
Infatti, unici momenti di alta “tensione” – così il TGR – è stato quando il sottoscritto ha messo sul tavolo la questione della prima fonte di pressione dell’inquinamento sulla quale ancora non si è fatto niente di concreto – la Miteni – con la risposta scontata di Coletto (non è di nostra competenza, ma dell’assessore all’Ambiente). Al che, sottolineando che se entro poco tempo non si ha risposta delle richieste scritte nella lettera, noi tutti saremo partiti con una denuncia penale appellandoci al *principio di precauzione*, Coletto è andato su tutte le furie. La denuncia penale coinvolge – Coletto non è uno stupido – ULSS, Sindaci, Assessore della Regione, responsabili della tutela della salute. Con la possibilità di appellarci in Europa.
Passato il rischio di annullare l’incontro, il seguito è stato un confrontarsi molto serio e più moderato con la Direzione della Sanità, dove le mamme, Dario, il ragazzo contaminato, io stesso, abbiamo portato tutte le nostre forti preoccupazioni e incalzato di domande la Russo. Mentre Coletto vomitava bile e fumi simbolici – mediante sguardi e parole di retroscena arginate dalla Guarda – in mia direzione, la Russo ha parlato di DISASTRO AMBIENTALE e AVVELENAMENTO DELLE ACQUE, da cui si può dedurre che il rapporto con la magistratura, da lei stessa confermato, porti degli elementi che ancora noi non sappiamo. E alzi il lessico della questione.
Non illudiamoci. Come arma di difesa la Russo, dopo essersi consultata, con Coletto, ci ha consegnato una lettera della Regione a firma di Mantoan, dove con linguaggio molto blando, diplomatico, il Direttore della Sanità propone al Ministero di abbassare i limiti dei PFAS nelle acque potabili. Non entro nel merito del documento. Piuttosto ridicolo in fatto di lessico e contenuti, con continue deviazioni e rimbalzi probabilistici sui danni alla salute. Per precauzione da applicare a se stessi. Ritengo invece grave che lo stesso documento ci sia stato consegnato come pastiglia imbonitrice a rilascio prolungato, essendo stato protocollato quasi 1 mese prima, il 12 maggio. In questo frangente ho avuto l’impressione della premeditazione e di essere stati presi per il culo (ops): le madri, e Dario stesso, a mio modo di vedere, sono state – a fronte di tale documento, che ho letto poi in modo analitico – troppo, troppo buoni. Anche perché l’altro documento – il nostro – non è stato firmato. Ma verrà protocollato – come consegna – il giorno dopo. Io, di mio, non potevo fare di più. Pena l’annullamento dell’incontro e la legittima accusa da parte delle madri di aver voluto monopolizzare l’incontro portandolo verso lo scontro. Ascoltare le varie parti in dialogo e in conflitto è stato in ogni caso molto utile, ai fini della comprensione sulle effettive forze in campo.
Il resto lo trovate scritto nei report citati.
In sintesi, l’incontro è stato, a mio parere, importante, perché introdursi nei palazzi della politica, come è stato fatto, con striscioni e in massa (eravamo circa in 20!), ripresi dai media, portare le istanze, capire cosa stanno facendo gli amministratori, vedere i loro punti deboli, ascoltare i loro presunti punti forti, può aiutare l’intelligenza di un movimento, se si dà il tempo di elaborare quanto successo, senza sputare sentenze o altro su qualcosa che è nato d’improvviso, strada facendo. Ognuno fa le sue mosse, e anche gli amministratori e i politici fanno le proprie per rispondere alle madri. Bisogna essere pronti a reagire.
Infine, bisogna ora pure capire quali sono i punti forti e i punti deboli nel movimento STOP PFAS che come ogni movimento rischia di prendere la deriva a causa dell’immaturità dei singoli (io stesso mi sottopongo a forte critica e autocritica), ma forse ancora più a causa dei piccoli e grandi partiti che tirano di qua e di là, le loro stesse parentele in seno alle associazioni e alle istituzioni, o di chi pronuncia anatemi di antipolitica facendo il gioco dei poteri partitici (le varie lobby di interessi).
Gli stessi antipolitici spesso sono genitori che se gli fai una connessione tra TAV, PEDEMONTANA o altro, si scandalizzano, genitori che per anni sono rimasti dentro le loro case lasciando la politica abbandonata a se stessa, nei consigli comunali o nelle occasioni di confronto locali, nelle proposte di cultura civica, cittadini per niente attivi che insieme con i partitelli hanno sfracellato la prima politica, l’educazione civica e il rispetto di tutti e di tutto, in primis della casa comune, dell’ambiente, generando il potere incontrollato dei grandi partiti e delle loro caste e che ora pretendono di cambiare il mondo avendosene lavato le mani per anni. Pretendendo di sapere cosa è meglio fare o non fare in un campo che prima neppure sapevano, anzi volevano, che esistesse. Solo perché ora hanno il sangue contaminato. Purtroppo non c’è solo il sangue. C’è molto di più.
Spesso è la nostra mente e il nostro modo di pensare, manipolato a meraviglia da chi conosce le dinamiche del consenso meglio di quanto possiamo rendercene conto. Oggi ci illudono sui vaccini, mentre non dicono e non fanno nulla sui pesticidi e sui pfas. Rispolverando ogni due giorni – uno è di pausa, *parché se magna* – le infantili strategie fondate sul vecchio precetto veteropadano: paroni a casa nostra. Senza aver capito che è proprio questo l’origine di tutti i mali. Sociali.
Dietro quella formula – del padrone off limits, per dirla all’inglese, che *magna e sparagna sensa fondo*, per dirla alla veneta, Zonin insegna – si nasconde l’arroganza e l’incompetenza, non la fatica e l’umiltà della conoscenza, di chi vuole capire, e agire, anche sbagliando. Ma con cognizione di causa.
Al momento, preso atto delle riunioni dei giorni scorsi, delle loro convocazioni, dei loro esiti, io, personalmente, mi prendo tempo per capire quei punti citati sopra.
Buone cose.
[riporto il report inviato agli amici attivisti]
Buongiorno a tutti. Come richiesto vi sottoscrivo relazione dell’incontro a Venezia. Non mi dilungo perché credo che voi tutti abbiate già letto quanto scritto da Dario Muraro su FB Acqua Bene Comune o apparso sulla stampa, sia sui quotidiani sia sui telegiornali. Mercoledì scorso, inoltre, in Fattoria Didattica Massignan si è riportato a voce tutto quello che si poteva dire sull’incontro. Pensavo fosse sufficiente. Ma non tutti c’erano. Riporto perciò i passaggi più importanti.
In breve. Erano presenti – nella riunione a porte chiuse – 3 mamme di Lonigo/Sarego, Dario Muraro del Coordinamento Acqua Libera dai Pfas, un ragazzo altamente contaminato di Lonigo (c. 240 ng/ml PFOA), l’Assessore alla Sanità Luca Coletto la Direzione della Sanità con la Dott. Russo e un suo collaboratore, Cristina Guarda (organizzatrice dell’incontro), il sottoscritto (chiamato dalle mamme).
Come spiegato da Dario e dalla Guarda nei loro report, sono state date rassicurazioni sull’avanzamento della procedura sullo screening di massa, sul passaggio al secondo livello (che prevede formazione di nuovo personale medico, ambulatori d’ascolto e di cura – con ipotesi plasmaferesi – per i casi più gravi), sui primi risultati sugli alimenti (che risultano non-contaminati), sulla disponibilità a interfacciarsi con i genitori. E’ stata consegnata una lettera di “nostre” richieste che io stesso ho aiutato a redigere negli ultimi giorni, che impugnava il *principio di precauzione*. Premessa di principio che sembra non essere stata compresa neppure dal gruppo proponente, quasi sorpreso dal mio duro scontro con Coletto. Proprio sul principio di precauzione.
Infatti, unici momenti di alta “tensione” – così il TGR – è stato quando il sottoscritto ha messo sul tavolo la questione della prima fonte di pressione dell’inquinamento sulla quale ancora non si è fatto niente di concreto – la Miteni – con la risposta scontata di Coletto (non è di nostra competenza, ma dell’assessore all’Ambiente). Al che, sottolineando che se entro poco tempo non si ha risposta delle richieste scritte nella lettera, noi tutti saremo partiti con una denuncia penale appellandoci al *principio di precauzione*, Coletto è andato su tutte le furie. La denuncia penale coinvolge – Coletto non è uno stupido – ULSS, Sindaci, Assessore della Regione, responsabili della tutela della salute. Con la possibilità di appellarci in Europa.
Passato il rischio di annullare l’incontro, il seguito è stato un confrontarsi molto serio e più moderato con la Direzione della Sanità, dove le mamme, Dario, il ragazzo contaminato, io stesso, abbiamo portato tutte le nostre forti preoccupazioni e incalzato di domande la Russo. Mentre Coletto vomitava bile e fumi simbolici – mediante sguardi e parole di retroscena arginate dalla Guarda – in mia direzione, la Russo ha parlato di DISASTRO AMBIENTALE e AVVELENAMENTO DELLE ACQUE, da cui si può dedurre che il rapporto con la magistratura, da lei stessa confermato, porti degli elementi che ancora noi non sappiamo. E alzi il lessico della questione.
Non illudiamoci. Come arma di difesa la Russo, dopo essersi consultata, con Coletto, ci ha consegnato una lettera della Regione a firma di Mantoan, dove con linguaggio molto blando, diplomatico, il Direttore della Sanità propone al Ministero di abbassare i limiti dei PFAS nelle acque potabili. Non entro nel merito del documento. Piuttosto ridicolo in fatto di lessico e contenuti, con continue deviazioni e rimbalzi probabilistici sui danni alla salute. Per precauzione da applicare a se stessi. Ritengo invece grave che lo stesso documento ci sia stato consegnato come pastiglia imbonitrice a rilascio prolungato, essendo stato protocollato quasi 1 mese prima, il 12 maggio. In questo frangente ho avuto l’impressione della premeditazione e di essere stati presi per il culo (ops): le madri, e Dario stesso, a mio modo di vedere, sono state – a fronte di tale documento, che ho letto poi in modo analitico – troppo, troppo buoni. Anche perché l’altro documento – il nostro – non è stato firmato. Ma verrà protocollato – come consegna – il giorno dopo. Io, di mio, non potevo fare di più. Pena l’annullamento dell’incontro e la legittima accusa da parte delle madri di aver voluto monopolizzare l’incontro portandolo verso lo scontro. Ascoltare le varie parti in dialogo e in conflitto è stato in ogni caso molto utile, ai fini della comprensione sulle effettive forze in campo.
Il resto lo trovate scritto nei report citati.
In sintesi, l’incontro è stato, a mio parere, importante, perché introdursi nei palazzi della politica, come è stato fatto, con striscioni e in massa (eravamo circa in 20!), ripresi dai media, portare le istanze, capire cosa stanno facendo gli amministratori, vedere i loro punti deboli, ascoltare i loro presunti punti forti, può aiutare l’intelligenza di un movimento, se si dà il tempo di elaborare quanto successo, senza sputare sentenze o altro su qualcosa che è nato d’improvviso, strada facendo. Ognuno fa le sue mosse, e anche gli amministratori e i politici fanno le proprie per rispondere alle madri. Bisogna essere pronti a reagire.
Infine, bisogna ora pure capire quali sono i punti forti e i punti deboli nel movimento STOP PFAS che come ogni movimento rischia di prendere la deriva a causa dell’immaturità dei singoli (io stesso mi sottopongo a forte critica e autocritica), ma forse ancora più a causa dei piccoli e grandi partiti che tirano di qua e di là, le loro stesse parentele in seno alle associazioni e alle istituzioni, o di chi pronuncia anatemi di antipolitica facendo il gioco dei poteri partitici (le varie lobby di interessi).
Gli stessi antipolitici spesso sono genitori che se gli fai una connessione tra TAV, PEDEMONTANA o altro, si scandalizzano, genitori che per anni sono rimasti dentro le loro case lasciando la politica abbandonata a se stessa, nei consigli comunali o nelle occasioni di confronto locali, nelle proposte di cultura civica, cittadini per niente attivi che insieme con i partitelli hanno sfracellato la prima politica, l’educazione civica e il rispetto di tutti e di tutto, in primis della casa comune, dell’ambiente, generando il potere incontrollato dei grandi partiti e delle loro caste e che ora pretendono di cambiare il mondo avendosene lavato le mani per anni. Pretendendo di sapere cosa è meglio fare o non fare in un campo che prima neppure sapevano, anzi volevano, che esistesse. Solo perché ora hanno il sangue contaminato. Purtroppo non c’è solo il sangue. C’è molto di più.
Spesso è la nostra mente e il nostro modo di pensare, manipolato a meraviglia da chi conosce le dinamiche del consenso meglio di quanto possiamo rendercene conto. Oggi ci illudono sui vaccini, mentre non dicono e non fanno nulla sui pesticidi e sui pfas. Rispolverando ogni due giorni – uno è di pausa, *parché se magna* – le infantili strategie fondate sul vecchio precetto veteropadano: paroni a casa nostra. Senza aver capito che è proprio questo l’origine di tutti i mali. Sociali.
Dietro quella formula – del padrone off limits, per dirla all’inglese, che *magna e sparagna sensa fondo*, per dirla alla veneta, Zonin insegna – si nasconde l’arroganza e l’incompetenza, non la fatica e l’umiltà della conoscenza, di chi vuole capire, e agire, anche sbagliando. Ma con cognizione di causa.
Al momento, preso atto delle riunioni dei giorni scorsi, delle loro convocazioni, dei loro esiti, io, personalmente, mi prendo tempo per capire quei punti citati sopra.
Buone cose.