Castelbaldo: Veleni nel Fratta, il sindaco denuncia: «Usl e Cvs sottovalutano»
Veleni nel Fratta, il sindaco denuncia: «Usl e Cvs sottovalutano»
Nuovo veleno nel fiume Fratta, scattano le analisi su acqua e sui cittadini
Serie di incontri e dibattiti in questi giorni sulle sostanze perfluoroalchiliche che sarebbero state sversate nel fiume. A Lonigo alcuni residenti saranno addirittura sottoposti all’esame del sangue
«Ritengo che Cvs e Usl non stiano prendendo seriamente la problematica, o perlomeno non stiano dando a noi amministratori la reale entità della questione» denuncia Pasqualin «Ormai sono troppi gli elementi che denunciano una situazione al limite per il Fratta-Gorzone: penso agli indici di Pfas rilevati nei mesi scorsi, ma anche agli aerosol di veleno che è costretto a subire durante l’estate chi frequenta le aree arginali del fiume, e ancora alle allerte che arrivano puntualmente sulla presenza di salmonella, passando per le immagini di inquinamento che quotidianamente vengono diffuse da chi vive nell’area delle concerie». Pasqualin calca la mano: «Purtroppo non esiste una casistica, ma da sindaco posso ben dire che ho visto persone morire di tumore, e guarda caso abitavano lungo il Fratta. Forse le autorità si muoveranno quando cominceranno le prime denunce legali e le prime richieste di risarcimento?».
Il sindaco di Castelbaldo ribadisce inoltre la propria ferma contrarietà al progetto di collegamento tra le acque dell’Adige e quelle del Fratta-Gorzone, sponsorizzato anche dal Consorzio di bonifica Adige Euganeo e ritenuto l’unica vera soluzione agli allagamenti del territorio quando arriva una piena del Fratta: «Vogliamo avvelenare tutti coloro che attingono acqua potabile dall’Adige, immettendo in questo fiume l’acqua di uno dei fiumi più inquinati d’Italia? Ho già scritto al ministro dell’Ambiente per chiedere una presa di posizione del Governo e, assieme ai comuni polesani di Badia Polesine, Lendinara e Lusia ho promosso una delibera di consiglio comunale che si oppone a questo progetto».