Il 15

settembre  c’è stata l’assemblea straordinaria dei dieci sindaci ad Acque Del Chiampo per capire, cosa fare, visto che non tutti i fanghi di Arzignano possono essere ricevuti a Sogliano in Romagna e che nel 2018 il contratto scade e la disacrica di Arzignano si sta riempiendo . L’ipotesi fatta sarebbe per sperimentare un prototipo e ora non si tratta più di aspettare perchè ci sono problemi grossi da risolvere e per non far chiudere tante aziende conciarie l’idea di un gassificatore non è più così lontana. Anche Montecchio che prima era contrario ora ha abbassato lo striscione del No Gassificatore dei fanghi? ma nell’articoletto il giornalista non sembra riportare la verità dei fatti in quanto alcuni dei sindaci che sono già stati eletti erano contrari alla gassificazione .

Sul GdV di oggi : ARZIGNANO.Dopo l’urgenza verificatasi a luglio nella discarica di Sogliano,ora risolta, che aveva rifiutato i reflui di concia con cromo in eccesso
Gassificatore,un prototipo peri test
La scelta di un impianto di smaltimento fanghi
sembra essere tornata di attualità nell’assemblea
di Acque del Chiampo con i sindaci dei 10 comuni

Matteo Carollo
Bocche cucite dall’assemblea-
bunker di Acque del
Chiampo. I sindaci dei dieci
Comuni soci dell’ente gestore
del servizio idrico integrato,
lunedì pomeriggio, si sono
dati la consegna del silenzio.
Mada quello che filtra dopo
l’emergenza, già risolta,
del conferimento dei fanghi
a Sogliano sul Rubicone, in
Emilia Romagna, la soluzione
definitiva che si profila
per il trattamento dei reflui
del distretto della concia è
nuovamente un impianto
prototipo, altamente tecnologico
e ad impatto zero in termini
ambientali. Di prototipo
si era già parlato a partire
dal 2010; al tempo, però, i
sindaci del territorio si divisero
sulla localizzazione dell’impianto.
Dopo varie vicissitudini,
ora sembra tornare
l’idea di partenza.
Nel frattempo, ieri, la società
di via Ferraretta ha diramato
un comunicato relativo
all’emergenza verificatasi alla
discarica di Sogliano. «Ai
primi di luglio la società Sogliano
Ambiente – si legge
nella nota – aveva comunicato
alla partecipata arzignanese
che un carico di fanghi inviato
non superava, al test di
cessione sull’eluato, il limite
sul parametro cromo stabilito
per poter conferire detti
fanghi». Dopo aver sospeso i
conferimenti in discarica,Acque
del Chiampo ha quindi
mantenuto all’interno del
proprio sito i fanghi non conformi,
prendendo contatto
con altri impianti in cui fosse
possibile smaltire i fanghi respinti
da Sogliano, nonché
tutti quelli che, a seguito delle
verifiche, erano risultati
con concentrazioni di cromo
superiori ai limiti stabiliti.
Secondo il documento, è in
corso,con la Regione, un confronto
per definire l’iter autorizzativo
che consenta di
mantenere il fango non smaltibile
nell’impianto arzignanese
fino a quando sarà ottenuta
l’autorizzazione per la
spedizione dei rifiuti all’estero,
in impianti di trattamento
termico. A partire da fine
luglio, tuttavia, i fanghi con
valori di cromo entro i limiti,
hanno continuato e continuano
ad essere conferiti a Sogliano
e nella discarica di Arzignano.
Dell’ipotesi di un nuovo prototipo
di gassificatore, invece,
nessun cenno nella nota.

GiorgioGentilin
«Iltemaprioritario
èunasoluzione
peril2018quando
scadràilcontratto
conSogliano»

Non interviene neppure il
sindaco di Arzignano Giorgio
Gentilin, il quale, nel comunicato
di Acque del
Chiampo, si limita a spiegare:
«Il tema prioritario
nell’agenda dei soci di Acque
del Chiampo è e rimane la definizione
della soluzione per
il 2018, quando il contratto
in essere con Sogliano scadrà
e pertanto non sarà più possibile
conferire in Romagna e
allo stesso tempo i volumi residui
nella discarica gestita
ad Arzignano, saranno in via
di esaurimento. Come per altri
temi già affrontati in passato,
stiamo dialogando con
la Consulta degli utenti industriali,
e con loro, insieme ai
primi cittadini dei Comuni
soci, troveremo la sintesi che
andrà a definire la scelta».In

un suo precedente intervento
sulla questione, però,Gentilin non aveva
escluso l’ipotesi
gassificatore. «Nel frattempo
si lavora anche alla soluzione
legata alla gassificazione
»aveva dichiarato nel maggio
scorso in un’intervista.
«Noi abbiamo valutato tutte
le soluzioni e siamo arrivati
a fare una scelta tecnologica
e matura – spiega il presidente
della sezione concia di
Confindustria Bernanrdo
Finco -. Siamo sempre stati
favorevoli ad una soluzione
in loco.Un impianto di trattamento realizzato
con la tecnologia
adeguata può andar bene.
Demonizzare non fa il tornaconto
di nessuno. Ora è il
momento di prendere una decisione
da parte di tutti».•
©RIPRODUZIONERISERVATA
Articoletto : La libertà
di decidere
oltre ilvoto
Un impianto di smaltimento
nella terra della concia,
ci siamo o quasi.La soluzione
in casa era attesa
da anni, ma solo ora i sindaci
dell’Ovest sono liberi
di realizzarla. Merito di
elezioni vinte e di sindaci
che fra tre anni non dovranno
più rispondere
agli elettori perchè giunti
al secondo mandato. Le
battaglie tra Arzignano e
Montecchio sembrano svanite,
gli striscioni anti-gassificatore
abbassati. Potere
di un consenso che non
serve più conquistare. Ora
ad essere impazienti sono
le imprese dopo anni di
fratture e ricuciture e ancora
fratture con la politica
locale. La sperimentazione
annunciata è solo l’inizio
di una strada piena di
ostacoli. E le bocche cucite
dei sindaci in queste ore lo
spiegano bene.•