Approvazione del progetto per il campionamento e il monitoraggio delle acque di falda che alimentano i pozzi utilizzati per l’abbeverata degli allevamenti, per la produzione di alimenti e per l’irrigazione delle colture nelle aree interessate dalla contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS).
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Bur n. 29 del 21 marzo 2017
Note per la trasparenza |
Al fine di delineare un quadro conoscitivo dello stato qualitativo della risorsa idrica sotterranea, viene attivata una campagna di analisi e monitoraggio sui pozzi utilizzati per l’abbeverata degli allevamenti, per la produzione di alimenti e per l’irrigazione delle colture nelle aree interessate dalla contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS). |
L’Assessore Giuseppe Pan riferisce quanto segue.
Con comunicazioni prot. n. 37689/TRI del 29 maggio 2013 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) e prot. n. 10774 del 10 maggio 2013 del Ministero della Salute, le Strutture regionali per la Tutela dell’Ambiente e per la Sanità sono venute a conoscenza della presenza anomala di sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS) in diversi corpi idrici superficiali ed in alcuni punti di erogazione pubblici delle acque potabili nella provincia di Vicenza e aree limitrofe. In particolare le informazioni circa la presenza degli inquinanti in questione sono state desunte dalla relazione dell’Istituto di Ricerca sulle Acque del CNR del 25 marzo 2013.
La Regione Veneto ha immediatamente attivato un tavolo di confronto con tutti i soggetti aventi competenza sulla distribuzione delle acque potabili e sulla tutela della salute, coinvolgendo i Gestori del servizio idrico integrato e ARPAV che ha provveduto ad effettuare puntuali analisi in merito alla concentrazione dei composti segnalati con campionamenti nei punti di prelievo delle acque potabili. Sono state inoltre coinvolte le Unità locali socio sanitarie, tenute costantemente informate dell’esito delle analisi effettuate e delle iniziative messe in atto per contenere le concentrazioni di tali composti.
Alla luce dei risultati delle analisi sono state prontamente attivate le opportune azioni di tutela della salute pubblica, mediante installazione da parte dei Gestori della rete idrica di idonei dispositivi di filtraggio, dismissione di pozzi potabili prelevanti acqua da falda contaminata, e conseguenti opere di interconnessione per abbattere le concentrazioni riscontrate e addurre l’acqua da fonti maggiormente sicure.
In proposito, si deve rilevare che con DGR n. 616 del 29 aprile 2014 la Giunta regionale ha approvato i primi indirizzi operativi anche per l’utilizzo dei pozzi nei Comuni interessati dalla presenza di sostanze perfluoro- alchiliche.
Una volta identificata la fonte di pressione è stata avviata la collaborazione fra tutti i Soggetti pubblici coinvolti, con il supporto scientifico dell’Istituto Superiore della Sanità e del Ministero della Salute, avviando anche un sistema di sorveglianza analitica. In questo contesto di diverse attività ARPAV ha organizzato e coordinato il monitoraggio e il controllo della qualità delle acque, realizzando puntuali analisi sulla presenza di PFAS nelle acque superficiali e sotterranee, i cui esiti sono stati pubblicati sul sito ARPAV.
Dev’essere evidenziato che nell’area interessata dalla contaminazione operano quattro Consorzi di bonifica, di cui uno di secondo grado, sia per l’allontanamento delle acque meteoriche che per l’adduzione e distribuzione dell’acqua irrigua. Quest’ultima attività viene esercitata sia attraverso l’utilizzo di acque superficiali che di quelle profonde; mentre l’irrigazione consortile vede nella risorsa idrica superficiale la principale fonte di approvvigionamento, anche grazie all’adduzione di acque dell’Adige realizzata dal consorzio di secondo grado L.E.B., l’irrigazione compiuta da agricoltori autonomi per il servizio irriguo trova nei pozzi privati la esclusiva fonte di approvvigionamento.
Per delineare un primo quadro conoscitivo della complessa idrologia dell’area, ARPAV e i Consorzi di bonifica competenti per territorio hanno fin dall’inizio collaborato per organizzare l’attività di monitoraggio delle acque superficiali e profonde che hanno consentito di confrontare i primi risultati con una idrologia fortemente connessa e mutevole al variare delle condizioni ambientali e delle stagioni, anche in ragione delle derivazioni irrigue.
Mentre il quadro conoscitivo delle acque superficiali utilizzate per l’irrigazione dava i primi risultati con la produzione di cartografie e documenti specialistici da parte di ARPAV, rimaneva da dedicare analoga attenzione alle acque di falda attinte dagli utenti irrigui autonomi attraverso numerosi pozzi privati.
Peraltro, nell’area in questione sono presenti pozzi privati le cui acque di falda vengono utilizzate per l’abbeverata negli allevamenti e per la produzione di alimenti.
Negli ultimi mesi sono state intraprese iniziative al fine di favorire le analisi delle acque dei pozzi utilizzati dagli allevatori per l’abbeverata; tali analisi sono state compiute da ARPAV sui campioni prelevati volontariamente dagli allevatori e consegnati ai laboratori ARPAV. Nel contempo sono state avviate anche le procedure per consentire l’accesso ai fondi comunitari degli allevatori per la installazione di apparecchiature di filtraggio nei pozzi la cui acqua viene utilizzata per la abbeverata.
E’ evidente pertanto la necessità di avviare ora un’indagine sistematica relativa alle acque di falda utilizzate per l’abbeverata negli allevamenti, per la produzione di alimenti e per l’irrigazione per quanto attiene il contenuto di PFAS, attraverso la realizzazione di un “progetto per il campionamento e il monitoraggio delle acque di falda che alimentano i pozzi utilizzati per l’abbeverata degli animali di allevamento, per la produzione di alimenti e per l’irrigazione delle colture agrarie nelle aree interessate dalla contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS)”, che costituisce Allegato A al presente provvedimento, la cui realizzazione verrà affidata ad ARPAV.
Costituisce Allegato B al presente provvedimento la scheda per il campionamento, contenente sia le istruzioni sulle modalità di prelievo del campione, che le informazioni da compilare per la individuazione del pozzo.
In proposito, dev’essere evidenziato che ARPAV garantisce fin da luglio 2013 un’intensa attività di indagine e verifica analitica che interessa in particolare tutte le matrici sanitarie (acque grezze e potabili) e ambientali (acque superficiali e sotterranee, suoli, rifiuti, sedimenti, emissioni) per misurare la concentrazione di sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS).
Peraltro, è stata verificata la disponibilità dell’importo di € 40.000,00 sul capitolo 010080, articolo 25, del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2017-2019 “Studi e ricerche in materia di bonifica”, codice 1.03.02.99.999 del Piano dei Conti, con il quale poter riconoscere ad ARPAV un contributo per la realizzazione del “progetto per il campionamento e il monitoraggio delle acque di falda che alimentano i pozzi utilizzati per l’abbeverata degli animali di allevamento, per la produzione di alimenti e per l’irrigazione delle colture agrarie nelle aree interessate dalla contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS)”; tale spesa non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della l.r. n. 1/2011.
Per la realizzazione di tale progetto, che avrà una durata non superiore a 8 mesi, a partire dal 1° marzo 2017 e da concludersi entro il 31 ottobre 2017, va evidenziato che le attività previste potranno essere modificate o integrate, se necessario per un miglior perseguimento delle finalità del progetto, solo se concordate con la Direzione regionale Difesa del Suolo.
L’attività di cui sopra si configura quale monitoraggio d’indagine ai sensi del D.M. 260/2010, che è obbligatorio in casi specifici, e più precisamente quando è necessario valutare l’ampiezza e gli impatti dell’inquinamento accidentale.
I risultati delle analisi costituiscono la base per l’elaborazione di un programma di misure volte al raggiungimento degli obiettivi ambientali e di interventi specifici atti a rimediare agli effetti della contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS); gli esiti delle analisi devono, quindi, essere trasmessi alle Unità locali socio sanitarie (ULSS) competenti per il territorio dei 21 Comuni interessati dalla contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS), ai titolari dei pozzi campionati, nonché alle Strutture regionali competenti afferenti all’Area Sanità e Sociale, all’Area Tutela e Sviluppo del Territorio e all’Area Sviluppo Economico.
L’attività prevista da affidare ad ARPAV costituisce, pertanto, attività aggiuntiva rispetto a quanto già finanziato ad ARPAV nell’ambito dei campionamenti, dei monitoraggi e delle analisi per la valutazione dei livelli di contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS).
Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l’approvazione del presente atto;
VISTE le leggi regionali:
18 ottobre 1996, n. 32 “Norme per l’istituzione ed il funzionamento dell’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto (ARPAV)”;
30 dicembre 2016, n. 31;
30 dicembre 2016, n. 32;
VISTA la deliberazione della Giunta regionale 7 febbraio 2017, n. 108 “Direttive per la gestione del bilancio di previsione 2017-2019”;
VISTO il decreto del Segretario Generale della Programmazione 13 gennaio 2017, n. 1 “Bilancio finanziario gestionale 2017-2019”;
VISTA la deliberazione della Giunta regionale 29 ottobre 2015, n. 1517 “Sorveglianza sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS): acquisizione dei livelli di riferimento per i parametri “Altri PFAS” nelle acque destinate al consumo umano, nonché individuazione delle aree di esposizione per gli ambiti territoriali interessati dalla presenza di PFAS”;
VISTI gli articoli 26 e 27 del D. Lgs. n. 33/2013;
VISTO l’art. 2, comma 2, della legge regionale 31 dicembre 2012, n. 54;
1. di approvare le premesse che costituiscono parte integrale e sostanziale al presente provvedimento;
2. di approvare il “progetto per il campionamento e il monitoraggio delle acque di falda che alimentano i pozzi utilizzati per l’abbeverata degli animali di allevamento, per la produzione di alimenti e per l’irrigazione delle colture agrarie nelle aree interessate dalla contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS)”, che costituisce Allegato A al presente provvedimento;
3. di approvare la scheda per il campionamento, che costituisce Allegato B al presente provvedimento, contenente sia le istruzioni sulle modalità di prelievo del campione, che le informazioni da compilare per la individuazione del pozzo;
4. di incaricare ARPAV di trasmettere gli esiti delle analisi sulle acque di abbeverata degli animali di allevamento, per la produzione di alimenti e per l’irrigazione delle colture agrarie, alle Unità locali socio sanitarie (ULSS) competenti per il territorio dei 21 Comuni interessati dalla contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS), ai titolari dei pozzi campionati, nonché alle Strutture regionali competenti afferenti all’Area Sanità e Sociale, all’Area Tutela e Sviluppo del Territorio e all’Area Sviluppo Economico;
5. di determinare in € 40.000,00 l’importo massimo delle obbligazioni di spesa a favore di ARPAV per la realizzazione del progetto di cui al punto 2, alla cui assunzione provvederà con propri atti il Direttore della Direzione Difesa del Suolo, entro il corrente esercizio, disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sul capitolo n. 010080, articolo 25, del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2017-2019 “Studi e ricerche in materia di bonifica”, codice 1.03.02.99.999 del Piano dei Conti;
6. di dare atto che la Direzione Difesa del Suolo, a cui è stato assegnato il capitolo di cui al precedente punto, ha attestato che il medesimo presenta sufficiente capienza;
7. di dare atto che la spesa di cui si prevede l’impegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della LR 1/2011;
8. di incaricare il Direttore della Direzione Difesa del Suolo all’esecuzione del presente atto;
9. di incaricare gli Uffici competenti della Direzione Difesa del Suolo alla trasmissione ad ARPAV del presente provvedimento;
10. di pubblicare il presente provvedimento ai sensi degli articoli 26 e 27 del D. Lgs. n. 33/2013;
11. di pubblicare il presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.