27-10-2014 INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA MALFUNZIONAMENTI AL DEPURATORE DELLA MEDIO CHIAMPO DI MONTEBELLO VICENTINO?
Il Consigliere regionale Pettenò ( Federazione della Sinistra/ Riofndazione Comunista), ha presentato una nuova interrogazione sul depuratore di Montebello e la società pubblica Medio Chiampo:
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
NONA LEGISLATURA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N.
MALFUNZIONAMENTI AL DEPURATORE DELLA MEDIO CHIAMPO DI MONTEBELLO VICENTINO?
Presentata il 27 ottobre 2014 dal cons. Pettenò
Premesso:
che la maggior parte della struttura produttiva del distretto conciario di Zermeghedo e di Montebello Vicentino deve la propria funzionalità al corretto uso del depuratore consortile di Montebello, gestito dalla società pubblica Medio Chiampo S.p.A.;
che tale società, per la mala gestione del proprio impianto di depurazione e della propria discarica, negli ultimi anni è salita più volte agli onori della cronaca per i diversi processi che hanno visto come imputati i propri dirigenti e tecnici;
che, per quanto a conoscenza dell’interrogante, la società Medio Chiampo ha in questi giorni grosse difficoltà tecniche a garantire il corretto funzionamento dell’impianto di depurazione, con continui esuberi dei limiti tabellari stabiliti per lo scarico delle acque reflue dell’impianto;
che l’attuale disfunzione dell’impianto di depurazione sta oggettivamente mettendo a repentaglio la continuità produttiva delle aziende industriali ed artigianali allacciate alla fognatura ad esso conferente;
ciò premesso il sottoscritto chiede:
se la Giunta regionale sia a conoscenza dei motivi di questa difficoltà nelle depurazione delle acque reflue, che rischia di mettere in mora il progetto di risanamento ambientale del bacino Fratta Gorzone a suo tempo concordato con il Ministero dell’Ambiente;
se questo deficit di depurazione sia dovuto a mancanze tecniche interne al depuratore o se sia causato invece da fattori esterni inerenti ai processi produttivi delle aziende conferenti le proprie acque di lavorazione all’impianto;
se vi sia la possibilità che – non riuscendo a risolvere i problemi tecnici prima dell’inverno – si rischi, con l’abbassamento delle temperature nei prossimi mesi invernali, il blocco totale del ciclo depurativo (con la relativa chiusura delle aziende che fanno capo al depuratore della società Medio Chiampo);
se, a fronte di tutto ciò, sia stato predisposto un piano di emergenza efficace e risolutore delle problematiche riscontrate, onde evitare il blocco delle attività produttive;
il motivo per cui la Giunta, nonostante i continui processi penali per gravissimi reati di natura ambientale a carico della dirigenza e dei tecnici della società Medio Chiampo, non abbia ancora esercitato i propri poteri, anche di natura straordinaria, per rimuovere dagli incarichi i dirigenti e i tecnici coinvolti e in alcuni casi condannati.
MALFUNZIONAMENTI AL DEPURATORE DELLA MEDIO CHIAMPO DI MONTEBELLO VICENTINO?
Presentata il 27 ottobre 2014 dal cons. Pettenò
Premesso:
che la maggior parte della struttura produttiva del distretto conciario di Zermeghedo e di Montebello Vicentino deve la propria funzionalità al corretto uso del depuratore consortile di Montebello, gestito dalla società pubblica Medio Chiampo S.p.A.;
che tale società, per la mala gestione del proprio impianto di depurazione e della propria discarica, negli ultimi anni è salita più volte agli onori della cronaca per i diversi processi che hanno visto come imputati i propri dirigenti e tecnici;
che, per quanto a conoscenza dell’interrogante, la società Medio Chiampo ha in questi giorni grosse difficoltà tecniche a garantire il corretto funzionamento dell’impianto di depurazione, con continui esuberi dei limiti tabellari stabiliti per lo scarico delle acque reflue dell’impianto;
che l’attuale disfunzione dell’impianto di depurazione sta oggettivamente mettendo a repentaglio la continuità produttiva delle aziende industriali ed artigianali allacciate alla fognatura ad esso conferente;
ciò premesso il sottoscritto chiede:
se la Giunta regionale sia a conoscenza dei motivi di questa difficoltà nelle depurazione delle acque reflue, che rischia di mettere in mora il progetto di risanamento ambientale del bacino Fratta Gorzone a suo tempo concordato con il Ministero dell’Ambiente;
se questo deficit di depurazione sia dovuto a mancanze tecniche interne al depuratore o se sia causato invece da fattori esterni inerenti ai processi produttivi delle aziende conferenti le proprie acque di lavorazione all’impianto;
se vi sia la possibilità che – non riuscendo a risolvere i problemi tecnici prima dell’inverno – si rischi, con l’abbassamento delle temperature nei prossimi mesi invernali, il blocco totale del ciclo depurativo (con la relativa chiusura delle aziende che fanno capo al depuratore della società Medio Chiampo);
se, a fronte di tutto ciò, sia stato predisposto un piano di emergenza efficace e risolutore delle problematiche riscontrate, onde evitare il blocco delle attività produttive;
il motivo per cui la Giunta, nonostante i continui processi penali per gravissimi reati di natura ambientale a carico della dirigenza e dei tecnici della società Medio Chiampo, non abbia ancora esercitato i propri poteri, anche di natura straordinaria, per rimuovere dagli incarichi i dirigenti e i tecnici coinvolti e in alcuni casi condannati.