19 luglio:Il Ministero dell’Ambiente risponde al M5S su acque inquinate nel vicentino
Il senatore Cappelletti del M5S commenta su VicenzaPiù, la risposta del ministro dell’ambiente sul caso contaminazione da Pfas nel vicentino ed altre province venete, ad una sua interrogazione:
Il Ministero dell’Ambiente risponde al M5S su acque inquinate nel vicentino
Di Redazione VicenzaPiù | Sabato 19 Luglio alle 20:39 | 0 commenti
Dopo 6 mesi dall’interrogazione il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti ha finalmente risposto. La sua risposta, che alleghiamo, purtroppo ci delude e ci preoccupa.
La delusione scaturisce dal fatto che in tale documento gli elementi di novità, rispetto a quanto non fosse già di pubblico dominio, sono solo trascurabili.
Negli Usa, dove esiste una diversa sensibilità rispetto alla salute delle persone, un caso simile che coinvolse sì e no un bacino di utenti di 40.000 residenti, scatenò un clamore mediatico e giudiziario di proporzioni enormi.
Dal governo Renzi e dal suo ministro avremmo voluto ascoltare ben altro.
-Anzitutto servono risorse per finanziare un serio studio epidemiologico indipendente, affidato in tutto o in parte alle università
-Soprattutto l’esecutivo Renzi dovrebbe intervenire per fissare rigide soglie per i cosiddetti Pfoa, in tutela e rispetto della salvaguardia della salute pubblica.
Purtroppo di tutto ciò nella replica del governo non v’è traccia.
Eppure la situazione di questi territori è già pesante anche in relazione all’inquinamento provocato negli anni da una agricoltura chimicamente invasiva e dai reflui del settore concia.
Il polo conciario infatti continua a scaricare nel sistema del Guà Fratta Gorzone oltre i limiti consentiti dalla legge, il tutto in ossequio ad una deroga regionale che fa a pugni col buon senso.
Ma allora :
che acqua hanno bevuto i veneti in questi anni? Che acqua è stata utilizzata nei processi alimentari, agricoli, zootecnici in alcuni comprensori durissimamente provati come Cologna o Lonigo? Quanto stanno pagando i contribuenti veneti i costosissimi filtri al carbone attivo messi in azione per garantire la potabilità dell’acqua? Le imprese responsabili pagheranno mai il conto?